Giordani: «Il contesto è critico, ma quell'area è privata»

Lunedì 11 Febbraio 2019
Giordani: «Il contesto è critico, ma quell'area è privata»
LE REAZIONI
PADOVA «L'amministrazione ha avuto sempre ben presente la situazione del residence di via Altichiero da Zevio ed è intervenuta a più riprese». A dirlo è il sindaco Sergio Giordani che mette le mani avanti sulle inevitabili polemiche che fanno da corollario all'omicidio di ieri all'Arcella. «Si tratta di un fatto grave che si è verificato in un contesto che da anni è particolarmente critico e su cui fin dal nostro insediamento ci siamo messi al lavoro spiega il sindaco -. Il lavoro, difficile, da svolgere è quello di smontare una situazione di degrado circoscritto nel quartiere pezzo dopo pezzo e in tutti i suoi aspetti. Stiamo parlando di un'area privata e questo non favorisce e a volte non consente interventi diretti aggiunge - Ecco perché grazie al continuo ascolto dei residenti del rione e con la mediazione del delegato all'Arcella Simone Pilitteri e da qualche tempo anche della presidente della Consulta di quartiere Etta Andrella, nell'ultimo anno si sono susseguiti i sopralluoghi di molti assessori e ognuno ha preso in carico parte delle possibili soluzioni in base alle deleghe».
«Arturo Lorenzoni, Andrea Micalizzi, Francesca Benciolini e Chiara Gallani si sono recati in quel complesso personalmente, con l'ausilio degli uffici di loro competenza o della Polizia Locale continua- Piccole manutenzioni nel contesto limitrofo, cura maggiore del tema rifiuti e della dislocazione dei punti di raccolta, mediazione culturale e abitativa, illuminazione e videosorveglianza. Queste sono le richieste di chi abita in zona. Tutte esigenze che abbiamo raccolto, su cui stiamo già lavorando e sulle quali ci impegneremo nei prossimi mesi e da subito. Anche l'aspetto repressivo non è mai stato trascurato e io stesso mi sono spesso confrontato sul tema specifico col comandante della Polizia Locale, che con i sui uomini ha intensificato i controlli nella zona e anche all'interno del complesso conclude - Basti pensare al caso del tunisino di 34 anni sottoposto a fermo solo il 29 gennaio scorso per illeciti legati allo spaccio presso via Bernina. Questa operazione è stata resa possibile proprio dall'accurata osservazione costante e dal pedinamento del soggetto proprio a partire dal complesso dove si è consumato l'efferato delitto, che questa persona frequentava».
Le parole del primo cittadino, però, non convincono per nulla l'opposizione. «Mi pare del tutto evidente che la situazione, soprattutto all'Arcella, sia sfuggita di mano tuona il consigliere della Lega Alain Luciani Questa amministrazione continua a dirci che c'è bisogno di fare prevenzione e di intervenire nelle situazioni di marginalità. Sarei proprio curioso di sapere quante volte i Servizi sociali sono intervenuti. Da quello che è successo a occhio, poche volte».
All'attacco anche la capogruppo di Forza Italia Eleonora Mosco: «Padova è sempre più un malato affetto da una grave patologia. I palliativi come qualche telecamera in più non bastano per far fronte all'emergenza quotidiana. Le continue dichiarazioni di Giordani che sostiene che non esiste il problema sicurezza sono sbagliatissime e non sono la medicina che cura, ma il virus che contagia la malattia. Il primo passo per risolvere un problema è averne la consapevolezza. Vanno invece ringraziate le forze dell'ordine».
Alberto Rodighiero
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci