Galzignano è la località più rovente del Veneto

Mercoledì 2 Agosto 2017
Galzignano è la località più rovente del Veneto
Luglio passa un testimone davvero bollente ad agosto: per Padova e provincia ora sono guai. Le temperature sono in costante aumento e quel che si è visto finora potrebbe rappresentare una boccata di refrigerio a confronto di quello che ci aspetta da oggi a domenica. Ieri a Ospedaletto sono stati registrati 37,1 gradi alle 16, con Campodarsego a inseguire (36 gradi), Tribano in scia (35,1) e Legnaro attorno ai 35 gradi. Sul monte Grande di Teolo non si è mai andati oltre i 30,8. Si tratta di dati in via di aggiornamento, e che saranno validati dall'Arpav.
Da alcune centraline private sono arrivate intanto informazioni allarmanti, con massime di 38,9 gradi nella Bassa e di 38 nella cintura urbana. La giornata era iniziata sotto il segno del Solleone, con la soglia dei 30 gradi frantumata in tutta la provincia già dalle 10 del mattino. Lunedì Galzignano ha vinto ancora una volta la palma di località più calda del Veneto, mandando in archivio luglio con una massima pomeridiana di 37,1 gradi. Hanno superato i 35 gradi Ospedaletto Euganeo e Montagnana, mentre nel capoluogo le centraline Arpav hanno registrato un picco di appena 33 gradi e mezzo. Le medie giornaliere padovane superano i 26 gradi quasi ovunque, confermando un clima molto pesante per l'organismo umano.
Ma cosa dobbiamo aspettarci dal meteo nei prossimi giorni? Il bollettino annuncia una settimana torrida, con le temperature massime in continuo aumento fino a sabato: già da oggi ci si avvicinerà ai 39 gradi in alcune zone della Bassa Padovana, mentre è probabile che nella provincia si arrivi ai 40 gradi fra domani e venerdì.
La situazione è molto complessa anche per quanto riguarda l'agricoltura. La siccità degli ultimi mesi sta infatti riportando alla ribalta il problema del cuneo salino: la risalita delle acque marine lungo l'Adige rischia di rendere inutilizzabile il grande fiume per gli scopi irrigui di un'enorme fetta del padovano.
A lanciare l'allarme è Coldiretti, che ricorda come le barriere antisale dell'Adige possano rivelarsi inutili se il fiume non raggiunge un livello di sicurezza. La fascia compresa fra i colli Euganei e l'Adige sta fronteggiando una gravissima crisi idrica, che sta falciando le colture non raggiunge dalla rete irrigua. Gli agricoltori che non hanno irrigato a dovere perderanno i raccolti, e la risalita del cuneo salino porta la faccenda a un livello ancora più devastante. «Non è più derogabile il varo di un piano infrastrutturale fanno sapere i vertici dell'associazione di categoria né si può far affidamento ai fondi nazionali oramai insufficienti e tardivi».
Coldiretti invita la Regione a intraprendere azioni forti e immediate per risolvere il problema tramite i consorzi di bonifica del territorio. Il caldo di questi giorni porterà a un forte anticipo nell'avvio della vendemmia nei colli Euganei. La conferma arriva anche da Marco Calaon, presidente del consorzio di tutela dei vini doc e docg delle colline padovane. «Quest'anno la primavera calda ha fatto decollare la stagione rivela questi - l'estate non è da meno e ci sono varietà di uva che ormai danno segnali di maturazione evidente, l'occhio esperto dei viticoltori lo conferma».

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