Foto e ricordi del caro estinto nel cimitero digitale

Lunedì 21 Maggio 2018
Foto e ricordi del caro estinto nel cimitero digitale
WEB
PADOVA La resurrezione dello spirito è materia di fede, l'immortalità del profilo è una questione a portata di erede. Sì, perchè Facebook da qualche tempo dà la possibilità ai suoi iscritti di indicare l'amministratore della loro pagina in caso di decesso. Frasi, commenti, foto, pensieri affidati al social network possono così acquistare imperitura memoria: destinati ad essere mantenuti attuali, anche quando il loro primigenio estensore passa a miglior vita. Interessante? Utile? Macabro? È ancora una volta il web a porre degli interrogativi, questa volta su un tema tanto delicato qual è il lutto ai tempi dei social e la relativa eredità digitale. Come cambia dunque il processo di elaborazione della perdita di una persona cara nel mondo di internet? Se è parlato sabato al Centro Servizi per il Volontariato al seminario Tra passato rituale e futuro digitale. A moderare l'incontro, patrocinato dal Comune di Padova e aperto a tutta la cittadinanza, l'organizzatrice Marianna Martini, che di mestiere fa la psicologa, e la collega psicologa e psicoterapeuta Amalia Prunotto. «Mi occupo di sicurezza in Rete con bambini e adolescenti, e di elaborazione del lutto. Ho voluto unire questi due ambiti proponendo - spiega Martini - una giornata di studio incentrata sul mezzo social nell'elaborazione del lutto parlando dei profili ma anche dei cimiteri digitali, della possibilità di comprare uno spazio proprio come se fosse una lapide, e di accostarvi dei ricordi della persona cara, così come dei fiori virtuali. Facebook dà la possibilità, nelle impostazioni di privacy, di nominare un parente, un familiare che diventa erede, persona che deciderà se mantenere il profilo o far chiudere l'account. Molti lo mantengono come altarino commemorativo, continuando a mantenere relazioni con commenti e condivisioni di post». Cosa che ha pro e contro. «Dipende dall'elaborazione del lutto personale: per alcuni è positivo perchè tiene vivo il ricordo, se però l'erede inizia a interagire come se fosse la persona reale potrebbe diventare problematico. Il rischio è fingere che non esistano la morte, la sofferenza, il dolore». Il social network ripropone inoltre, a distanza di anni, foto del tempo che fu. Di persone che oggi non ci sono più, o di amori finiti, legami spezzati, amicizie troncate. «Anche questo passato che torna necessita di riflessione perchè potrebbe essere un carico emotivo difficilmente gestibile. Un altro aspetto è che nei social compaiono notizie di morte, per incidente per esempio, prima che parenti, amici ne vengano avvertiti per le vie tradizionali. Noi con la nostra iniziativa - chiosa Martini - abbiamo voluto parlare della morte senza tabù, consapevoli che il dolore condiviso è più tollerabile». Durante l'incontro sono interventi Emanuele Prataviera, ideatore del progetto www.etherna.memorial per tutelare il ricordo nell'era immateriale di internet, la tanatologa Maria Angela Gelati, la storica dell'arte Elena Alfonsi e lo psicologo Stefano Totaro.
Federica Cappellato
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