Energie verdi, la tecnologia c'è informazione e leggi mancano

Domenica 22 Luglio 2018
ECOFUTURO FESTIVAL
(l.mor.) Al Fenice Green Energy Park giornata conclusiva di EcoFuturo Festival 2018, il più importante convegno sulle energie rinnovabili. Una manifestazione, alla quinta edizione, nata dall'impegno di Jacopo Fo, Michele Dotti e Fabio Poggiolani. «Oggi i grandi investitori delle energie rinnovabili sono le multinazionali ma la questione va portata all'attenzione di tutti - dice Fo - quello che si deve fare è farne capire la convenienza. Manca la cultura del green, per far avanzare i fatti e che le diverse applicazioni vengano sperimentate concretamente». Un esempio è che i 15 milioni di riduttori del flusso dell'acqua installati nelle case hanno portato a una diminuzione del consumo del 40-50% e dunque alla riduzione dei costi.
L'europarlamentare 5 Stelle Dario Tamburrano ha detto: «L'innovazione tecnologica corre molto più veloce della Legge, si legifera in ritardo licenziando leggi già vecchie. Ci sono interessi economici che mantengono lo status quo e si fa molta disinformazione». Per Dotti l'innovazione in questo campo, oltre a migliorare la qualità della vita incide su molti fattori: «Sono tecnologie già sul mercato, con cui migliorebbe anche la salute dei cittadini con conseguenti minori spese sanitarie: intervenendo su mobilità, edilizia ed industria si riducono le vittime del 70% e un risparmio reale di 200 miliardi di euro arriverebbe applicando le nuove tecnologie ai diversi settori».
«Abbiamo scelto Padova per il Green Energy Park è il luogo in Italia più avanzato per progetti realizzati - sottolinea Fabio Poggiolani - un'esperienza pilota che fa scuola nel mondo perchè questo non è il Festival dei sogni ma della concretezza. Utilizziamo molto i social, lo scorso anno le dirette sono state seguite da 180.000 utenti, il dibattito di apertura ha avuto 500 condivisioni».
Il Festival produce concretezza ad ampio raggio. Tra le altre cose è stato siglato l'accordo tra il Consorzio Italiano Biogas e Federico per l'utilizzo del concime organico digestato adatto alle coltivazioni bio. Accordo chiuso dopo un anno di lavoro per offrire un'alternativa ai concimi chimici. Ampio spazio alla coltivazione della canapa, in costante crescita. «É una pianta preziosa che si sta riscoprendo, fino agli anni 40 era tra le principali coltivazioni in Veneto, ne copriva 100.000 ettari, ora sono circa 500 - ha detto Beppe Croce, presidente Federcanapa. «Stocca oltre 4 volte la Co2 di un albero e agisce in profondità nel terreno. Tutte le sue parti sono utilizzabili, nel tessile, in bioedilizia e in tanti altri campi». A Padova ha sede Cannabis Life, azienda che a Campodoro coltiva circa 6 ettari a campo a, il 50% produce infiorescenze l'altro 50% resina per uso anche medico all'ingrosso e al dettaglio.
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