«È solo il primo filone Presto per un giudizio»

Venerdì 23 Dicembre 2016
«È solo il primo filone Presto per un giudizio»
La sentenza, senza sorprese, del Gup Tecla Cesaro, ha messo la parola fine, ad eccezione che per i sei accusati che hanno scelto di affrontare il processo tra i quali l'ex consigliere comunale aponense Ermanno Pegoraro e l'ex dirigente dell'ufficio tecnico Patrizio Greggio, al primo filone d'inchiesta sulla Tangentopoli delle Terme. Tempo di valutazioni finali su questa fase per le forze politiche del comune termale. «Il patteggiamento di Luca Claudio, di fatto è una ammissione di colpa. La sua interdizione dai pubblici uffici mi sembra il minimo, e il sequestro dei suoi beni appare giustificato rispetto al rapporto tra il suo ingente patrimonio e entrate legittime che non lo giustificano», afferma Vanessa Camani, deputato Pd. «Sul piano politico, di fatto, il patteggiamento è una ammissione di colpa». Il Gup ha anche approvato i patteggiamenti dell'ex presidente del consiglio comunale Michele Galesso (20 mesi), dell'ex dirigente dell'ufficio tecnico Maurizio Spadot (15 mesi) e del funzionario dell'ufficio ambiente Guido Granuzzo (22 messi). «La sentenza e il patteggiamento riguardano solo il primo filone dell'inchiesta», osserva Davide Faggion (Forza Italia). «Aspettiamo che anche gli altri arrivino a conclusione. Solo allora avremo il quadro esatto di un sistema tangentizio di straordinaria profondità e gravità. Prova anticipata ne sia la misura del sequestro di tutti i beni dell'ex sindaco che non ha potuto giustificare la loro proprietà con i propri redditi. Tutto questo deve far molto pensare chi lo ha votato e sostenuto, o ancora lo fa». «Spero che sia evidente soprattutto a chi ha sostenuto Luca Claudio che il suo patteggiamento equivale a una confessione di colpevolezza», aggiunge Gian Pietro Bano (Cittadini per il Cambiamento), «Luca Claudio ha fatto i suoi interessi giudiziari ma non ha reso piena testimonianza sul sistema che aveva creato. Auspichiamo che la magistratura riesca a far luce su tutto, soprattutto sulle diverse operazioni urbanistiche chiacchierate attuate dall'ex sindaco negli anni». Massimo Zambolin (Movimento 5 Stelle): «Dispiace che le richieste di risarcimento dei Comuni di Abano e Montegrotto, per un danno che è stato anche d'immagine, non siano state accolte e debbano eventualmente adire alla giustizia civile per ottenere soddisfazione».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci