È in malattia, ma lavora in pizzeria

Martedì 13 Marzo 2018
L'ASSENTEISTA
PADOVA Doveva essere in carcere a sorvegliare i detenuti, invece era a lavorare nella pizzeria in zona Arcella dove lavora anche la moglie. Un agente della penitenziaria di 40 anni è finito iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di truffa e false attestazioni. In un anno, secondo gli inquirenti, ha fatto almeno un centinaio di assenze dal lavoro per malattia.
LA DENUNCIA
A pizzicare il poliziotto penitenziario residente a Cadoneghe, è stata la direzione della casa circondariale Due Palazzi. L'amministrazione del carcere, a seguito di una serie di controlli su tutto il personale in servizio, si è imbattuta sull'agente 40enne campione di assenze per malattia. Così è scattata la segnalazione alla Procura e sono partite le indagini coordinate dal sostituto procuratore Sergio Dini, da anni già attivo sul fronte della casa di reclusione con lo scandalo dei telefoni cellulari e della droga introdotti all'interno del carcere da alcuni agenti penitenziari in favore dei detenuti. Le prime indagini, su questo fronte, sono iniziate nel luglio del 2014 con i poliziotti della Squadra mobile.
LE INDAGINI
L'incarico di indagare è stato assegnato alla Squadra della polizia giudiziaria del quarto piano della Procura. Gli inquirenti, non più tardi di una ventina di giorni fa, hanno effettuato un blitz all'interno della pizzeria da asporto All'Imperatore di via D'Alemagna all'Arcella. Gli investigatori hanno trovato il 40enne impegnato a lavorare dietro al bancone, quando invece avrebbe dovuto essere a casa in malattia. La pizzeria è stata anche perquisita, in cerca di documenti utili alle indagini. Il locale è aperto tutti i giorni dalle 17.45 alle 22.15. E secondo l'accusa il 40enne ha trascorso la maggiore parte dei suoi giorni di malattia, a dare una mano alla moglie in pizzeria. Così il poliziotto della penitenziaria si è ritrovato iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di truffa ai danni dello Stato e false attestazioni.
I GIORNI DI MALATTIA
Per gli inquirenti il quarantenne in un anno è rimasto a casa dal lavoro, perchè malato, almeno un centinaio di volte. Un numero spropositato, di una persona con una salute cagionevole e per nulla in grado di lavorare in una pizzeria. Ma per l'accusa quelle malattia erano tutte false. Al momento l'unico indagato è l'agente penitenziario, ma le indagini non sono terminate. Gli uomini della Squadra della polizia giudiziaria, vogliono capire quale medico ha certificato al 40enne tutti quei giorni di malattia e perchè. È chiaro che il poliziotto della penitenziaria si è appoggiato a un camicie bianco per attuare il suo piano di assenteista, un piano che sarebbe andato avanti per anni. Lo stesso che hanno fatto un paio di colleghi della casa di reclusione, anche loro troppo assenteisti e finiti alla sbarra insieme ai medici che gli certificavano le malattie.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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