«È colpa mia. Il mio Sacchi avrebbe potuto ucciderla»

Lunedì 20 Febbraio 2017
«È colpa mia. Il mio Sacchi avrebbe potuto ucciderla»
(E.S.) Ieri nella sala d'aspetto di chirurgia plastica, Monica tormenta il fazzoletto, portandolo di continuo al volto per asciugarsi le lacrime mentre mormora: «Poteva ucciderla». La vittima predestinata, Erica Marinoni, 37 anni, la sua migliore amica, per fortuna non morirà. E' stata da poco riportata dalla sala operatoria dove le sono state ricucite le ferite causate da Sacchi, l'american bulldog di Monica che l'altra notte, inspiegabilmente l'ha azzannata con ferocia omicida. E il peggio è stato veramente evitato per il classico miracolo. «Erica per me è una sorella», racconta ora Monica Zanovello, 48 anni, una vistosa fasciatura alla gamba destra, risultato nella furiosa lotta con il cane, mentre aspetta il risveglio dell'amica. «Avevamo trascorso la serata in un locale, poi siamo passati per casa sua e infine da me». Una porzione di bifamigliare in via Tirana 14. «Dentro Sacchi dormicchiava e quando siamo arrivate ha iniziato a farci le feste. L'ho preso quando aveva sei mesi lo scorso agosto e conosce bene Erica. Tanto che fino all'ultimo non ha manifestato alcun segno di nervosismo». Verso le 3 Erica chiama un taxi per rientrare e esce. «Non so spiegarmi cosa sia scattato nella testa del cane, è partito come un razzo». Il bestione, 45 chili, insegue la donna, la aggiunge e l'azzanna prima che possa arrivare al cancello. «Io mi sono buttata dietro, non so dirle cosa abbia fatto. Ho come dei flash dove mi vedo infilargli le mani in bocca per fargli mollare la presa, poi mentre cerco di mettergli il guinzaglio per tirarlo via, infine colpirlo con una sbarra di ferro». Grazie anche all'intervento della vicina, che butta dell'acqua addosso al cane, l'aggressione miracolosamente s'arresta. Ora Erica si lamenta debolmente a terra, coperta di sangue, Sacchi, seduto, si guarda attorno spaesato. Bisogna però allontanarlo per soccorrere la donna. «Sono riuscita ad attirarlo in casa con del cibo e quindi chiuderlo dentro. Poi ho affidato le chiavi ai carabinieri». Mentre i militari, con l'aiuto di un accalappiacani, arrestavano il bulldog e lo portavano al servizio veterinario dell'Als, le due donne finivano in ospedale. Monica medicata e subito dimessa; Erica, più grave, veniva sedata per essere operata il giorno dopo. E ieri, ad attendere il suo risveglio, l'amica di sempre. Sconvolta, non si dà pace e continua a ripetere «E' colpa mia, poteva ucciderla».

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