Duomo negato alle auto, gli esercenti protestano

Giovedì 24 Gennaio 2019
LE REAZIONI
PADOVA La nuova ipotesi di far rientrare nella zona rossa che vede attiva sulle 24 ore la Ztl anche via Vandelli, e quindi piazza duomo, fa infuriare i commercianti. «Vogliono distruggere il centro e non solo i commercianti, fino ad una decina di anni fa Padova era un'isola felice - dice Monica Tadiotto pasticceria duomo - ora si ha paura di uscire la sera il centro è deserto. A Verona si parcheggia a pochi passi da piazza Bra, perché è stata chiusa la Prandina? Oppure si vuole dare il centro in mano agli sbandati?».
Contraria anche Martina Furlan della Libreria Gregoriana. «Se c'è la volontà di far morire il centro questa è la strada, ogni giorno c'è una novità - osserva - mi sembra che le politiche per incentivare l'accesso al centro non esistano, lo vediamo tutti i giorni. Questa è una panacea per i centri commerciali, qui di sera è deserto, molti sono i malintenzionati». Boutique Casa ha aperto da pochissimo proprio di fronte al Duomo. «Per noi è una bella posizione con un grande potenziale ma se chiudono anche via Vandelli è un disastro - afferma Eva Moretto - già il varco è limitante, non ci sono parcheggi per i clienti ma nemmeno per chi lavora, almeno a Natale c'era la Prandina ora più nulla. Da noi comprano anche oggetti ingombranti e in tanti mi dicono che non sanno come fare per il trasporto. C'erano negozi vuoti, ora come noi hanno aperto investendo, ma così ci creano continui ostacoli, di domenica si entra fino alle 14 ma se ti fermi le multe fioccano».
Contrario anche l'edicolante di piazza Duomo. «Sono tutti molto arrabbiati - commenta - comprano il giornale leggono e si arrabbiano. Sono provvedimenti che non risolvono nulla, o si chiude tutto perché qui ci sono i residenti ma per il commercio non basta, o si cerca di far vivere la città». Lapidaria Ida Cogo abbigliamento I Do. «Mancano i parcheggi, io sono aperta anche la domenica mattina ma il problema è soprattutto il sabato quando la gente arriva in centro - esclama - così però non si lavora più, significa togliere lavoro ai commercianti».
Sul piede di guerra i consiglieri comunali di opposizione. «Continua la Schizofrenia di questa amministrazione che è quella dei no: alle auto, alle attività attrattive, all'ingresso in città - dice Eleonora Mosco Fi - io voglio rappresentare i cittadini del sì, quelli che vogliono vivere Padova e quella dei commercianti che hanno diritto a lavorare ed essere sostenuti. Non c'è una visione del futuro, prima si creano parcheggi adeguati e poi si pedonalizza. Così si danno solo segnali confusi e contraddittori ma così si fa solo morire il centro».
Vanda Pellizzari, Lista Bitonci, ricorda le oltre 1000 firme che ha raccolto tra residenti e commercianti della zona e aggiunge: «Padova è diventata inaccessibile, via Barbarigo e via Vescovado sono praticamente morte per il commercio ma anche i residenti hanno problemi. Mi chiedo se questa amministrazione ascolta i cittadini o è solo interessata a blindare la città». Per il consigliere 5Stelle Giacomo Cusumano: «Non è una soluzione limitare gli accessi, prima va creato un servizio pubblico adeguato ma mancano parcheggi e trasporto efficiente. Sottolineo inoltre che la chiusura della Prandina aggrava, diamo tutto il nostro sostegno alla creazione del parcheggio e di altri simili a servizio del centro». «Il fatto di imporre la Ztl, poi revocarla e poi riproporla, è una scelta che può sembrare schizofrenica - sottolinea Simone Borile 5 Stelle - ma non credo lo sia, mi sembra più un preciso disegno dell'amministrazione per eliminare tutte le auto, come spesso affermato da Lorenzoni e imporre biciclette, bus o tram. Se poi gli esercizi commerciali chiuderanno credo importi poco: il loro obbiettivo finale è interdire l'accesso alle auto in centro città e temo che prima o poi questo accadrà».
Luisa Morbiato
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