Dolose le fiamme al mobilificio

Lunedì 20 Marzo 2017
Ha origini dolose l'incendio che ha devastato l'altra notte il mobilificio Luisa Mobili di Casale di Scodosia. La drammatica verità è emersa al termine dei lavori di spegnimento del rogo, che ha devastato gran parte del capannone adibito a magazzino dell'azienda della Sculdascia: il rogo sarebbe stato innescato da ignoti con una tanica di benzina, e ora si sta cercando di fare luce sulla vicenda. I carabinieri della compagnia di Este indagano sui fatti, alla ricerca di un movente per il disastro. I militari della stazione di Casale di Scodosia e quelli dell'aliquota operativa atestina hanno effettuato i rilievi di rito e hanno parlato ieri con i titolari dello stabilimento. Secondo le prime informazioni l'azienda non avrebbe ricevuto minacce di alcun tipo nell'ultimo periodo, e le ipotesi investigative tendono a escludere la mano della criminalità organizzata. Resta da capire chi può aver messo nel mirino la ditta casalese e quali motivi abbiano spinto gli autori del gesto a devastare gran parte del complesso di via Toscana con il fuoco. Ieri mattina le squadre dei vigili del fuoco erano ancora sul posto per completare i lavori di smassamento, indispensabili per evitare l'insorgere di pericolosi focolai. L'allarme è scattato attorno alle 21.30 di sabato, quando i residenti si sono accorti di una colonna di fumo che saliva dal capannone della Luisa Mobili. Subito sono accorsi i vigili del fuoco del distaccamento di Este, cui sono giunti in aiuto squadre dai comandi di Padova, Abano Terme e Legnago. Alle 23, dato che la situazione stava diventando molto pericolosa, sono arrivati a Casale di Scodosia anche due mezzi da Rovigo. Il fuoco ha distrutto il capannone e tutto quello che conteneva: sedie, mobili, cornici e un gran volume di legname sono andati in fumo assieme a macchinari e apparecchiature. Le fiamme, visibili da chilometri di distanza, hanno attirato l'attenzione di un gran numero di curiosi. Il rogo è stato spento solo a notte fonda. La conta dei danni, che alla fine risulteranno essere molto ingenti, è tuttora in corso.

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