«Dal Brasile per ritrovare i miei avi»

Martedì 19 Marzo 2019
«Dal Brasile per ritrovare i miei avi»
MONSELICE
La ricerca delle proprie origini ha portato Geraldo Roque de Oliveira dalla popolosissima città brasiliana di San Paolo fino a Monselice. Ma per arrivarci questo simpatico ingegnere civile di 59 anni ha dovuto fare un'indagine durata ben oltre due anni. «Sapevo che il mio bisnonno materno, Ermenegildo Rocca, era nato in Italia. racconta Tuttavia di lui in famiglia si parlava poco, non so bene il perché. Nel 2016 ho saputo che, grazie a una nuova legge, lo Stato italiano avrebbe riconosciuto la cittadinanza ai discendenti di cittadini italiani emigrati all'esterno. E così ho deciso di cominciare a scavare, per trovare le radici della mia famiglia e magari, chissà, per ricominciare qui una nuova vita». Geraldo si è affidato alla rete per trovare le prime informazioni, e in particolare al portale Family Search. «Sono così riuscito a scoprire che il mio bisnonno Ermenegildo era nato proprio a Monselice nel 1885, per trasferirsi a soli tre anni in Brasile con i genitori, i nonni e ben sette fratelli. ricostruisce Geraldo Ho continuato a cercare altre informazioni e ho scoperto che si erano imbarcati tutti sulla nave Frisia, a Marsiglia, per arrivare a Rio de Janeiro l'11 febbraio 1889, dopo un mese di viaggio. Il cognome Rocca è stato naturalizzato in Rocque».
DOCUMENTAZIONE
Nel frattempo Geraldo ha cominciato a mettere insieme tutta la documentazione raccolta per presentare la richiesta di cittadinanza. «L'iter burocratico con la nuova legge si era fatto più snello. spiega Ma le cose variavano di Regione in Regione. In contatto con altri miei connazionali che avevano presentato la stessa pratica, ho saputo che in Sardegna i tempi erano piuttosto rapidi. E così nel settembre scorso sono sbarcato a Cagliari, dove ho potuto chiudere questo capitolo, vedendomi riconosciuta, poco più di un mese fa, la cittadinanza italiana». Geraldo ha quindi dedicato i primi mesi in Italia alla trafila burocratica per la cittadinanza. Ma nell'ultimo mese e mezzo si è fatta sempre più forte la volontà di saperne di più del bisnonno Ermenegildo. «Ho deciso di venire a Monselice, dove ho scoperto che il mio bisnonno aveva vissuto per i primi tre anni di vita in via San Bortolo, al civico 118, che però oggi non esiste nemmeno più. spiega Geraldo Quanto sono arrivato in questa città ho sentito uno sconvolgimento profondo: l'ho amata da subito. C'è così tanta cultura, storia, buon cibo e soprattutto le persone sono meravigliose e ospitali. È un grande onore essere qui. E provo una grande riconoscenza nei confronti del mio avo, che non ho nemmeno potuto conoscere, visto che è morto nel 1950, prima che io nascessi. Ho parlato con il parroco del Duomo e ho fatto dire una Messa in suo onore. Vorrei poterlo ringraziare di più: sono convito che abbia aperto una porta verso una vita migliore per tutta la nostra famiglia». Geraldo ha deciso che, almeno per il prossimo futuro, l'Italia sarà la sua nuova casa, anche se in Brasile c'è ancora tutta la sua famiglia: i tre figli, i genitori e la sorella. «Attualmente vivo a Cagliari, ma non escludo di spostarmi a breve. rivela Mi piacerebbe scoprire se ho ancora qualche lontano parente da queste parti, anche se al momento non ho avuto fortuna. Non so cosa succederà col mio lavoro e tutto il resto, ma ora sento di dover stare qui. Ricordo, appena arrivato in Italia, quanto mi scioccava sentire tutti parlare a voce molto alta! Ma ora apprezzo questa peculiarità e sento come miei gli usi e costumi italiani».
Camilla Bovo
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