Dagli appartamenti di lusso al degrado

Lunedì 11 Febbraio 2019
(L.M.) Il residence Ibisco di via da Zevio al civico 61 è stato costruito a metà degli anni 70. Un grande palazzo di 63 miniappartamenti nato come residenza di lusso per uomini d'affari che avessero bisogno di soggiornare in città anche per brevi periodi, studenti o professionisti. All'epoca era dotato di tutti i comfort, ad esempio il servizio di lavanderia, la portineria, la sorveglianza e quant'altro fosse necessario ad un edificio di quel tipo, lussuoso anche nelle rifiniture. Un grande giardino, chiuso da un cancello elettrico, garage e posti auto. All'inizio degli anni 80 la situazione cominciò a cambiare. Innumerevoli i blitz di Arma, questura e vigili. Diversi appartamenti vengono immessi sul mercato e arrivano i primi proprietari, all'inizio tutto funzionava bene ma, nel decennio successivo sono iniziati i problemi. Molti gli stranieri che affittavano e poi a loro volta subaffittavano anche a irregolari mentre le famiglie diminuivano ed il degrado del palazzo aumentava. Nel 2003 liquame dalle fogne che invadeva giardino e parcheggio ma anche i corridoi senza più intonaco per ampi tratti. Canalette dei fili elettrici divelte fino a scavare il muro per realizzare collegamenti elettrici abusivi che arrivavano negli appartamenti. Porta degli alloggi aperte senza più serrature tenute insieme con sistemi di fortuna. Riscaldamento centrale non più utilizzabile, i condomini a quel punto si sono dotati di riscaldamento autonomo apportando a loro spese anche diverse migliorie.
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