CRIMINALITÀ
PADOVA «Credevo fossero poliziotti. Pensandoci bene potevo

Giovedì 19 Aprile 2018
CRIMINALITÀ PADOVA «Credevo fossero poliziotti. Pensandoci bene potevo
CRIMINALITÀ
PADOVA «Credevo fossero poliziotti. Pensandoci bene potevo chiedere loro di mostrarmi il distintivo, ma non ci ho fatto caso più di tanto. Poi mi hanno spinto, rubato le chiavi e sgommando se ne sono andati con la mia macchina». Scene da far west martedì sera a Mortise, davanti al centro commerciale La Corte. Una donna di 73 anni, residente a Ponte di Brenta, è stata aggredita da due uomini che le hanno rubato l'auto, una Fiat Panda azzurra. Grazie al Gps installato nella vettura, la polizia è riuscita a rintracciare dopo poche ore il presunto responsabile della rapina: Omar Gioppato, pregiudicato, 41 anni, che aveva già cambiato la targa alla macchina e che quando ha sentito le sirene delle Volanti ha cercato di fuggire a bordo dell'auto, ma è stato bloccato dalla polizia. Nella sua casa sono stati ritrovati un passamontagna, le targhe originali della Panda una pistola priva di tappo rosso e la borsetta della vittima. Il passeggero della Panda, un senza fissa dimora di 59 anni, è stato invece denunciato per ricettazione. Ma le attività della polizia continuano per rintracciare il secondo complice.
IL FATTO
Erano circa le 18.30 di lunedì sera quando l'anziana è uscita con la spesa dal centro commerciale. «Non è un posto dove mi piace andare perché gira brutta gente - racconta la vittima - ma ero di fretta perchè dovevo preparare le ultime cose prima di un viaggio. Così sono andata lì. Stavo caricando la spesa in macchina quando mi si avvicinano questi due personaggi con la faccia da delinquenti. Mi hanno subito detto che erano poliziotti in borghese e ci ho creduto perchè so che quando sono copertura sono conciati male pure loro. Mi hanno detto che ci sono stati furti in zona e che era meglio che controllassi di avere tutto in auto». La donna, dunque, che aveva già appoggiato la borsa nell'auto, ma teneva in mano il portafoglio, ha fatto per andare a controllare il bagagliaio. È in quel momento che viene aggredita: «Mi hanno dato uno spintone e poi strappato le chiavi dell'auto di mano. Quindi uno dei due è salito, ha messo in moto, ha fatto entrare il complice e sgommando se ne sono andati». Un'esperienza che l'anziana non dimenticherà: «Paura? Certo che ne ho avuta. Sono frastornata». Secondo una prima descrizione i due «parlavano italiano e avevano i capelli ricci, ma probabilmente avevano due parrucche».
L'ALLARME
In preda all'agitazione la vittima si è fatta prestare un telefono per chiamare il 113 che ha inviato una pattuglia delle Volanti. Gli agenti, dopo aver ascoltato il racconto concitato, sono partiti alla ricerca dei due rapinatori. Intorno alle 23, grazie anche al Gps installato nella vettura, la polizia ha individuato l'auto in via Longhin. Le Volanti hanno acceso lampeggianti e sirene che hanno messo in allarme il rapinatore che ha iniziato a fuggire procedendo a zig zag a tutta velocità. Grazie ai rinforzi, gli agenti sono riusciti a bloccare i malviventi in via Fidenzio e a catturarli. I due avevano già cambiato la targa all'auto, rubata a un'altra Panda, di proprietà di una padovana di 32 anni.
Gli agenti hanno perquisito casa del conducente, Omar Gioppato, un passato da ultras del Padova, con precedenti per droga, che pochi giorni fa era stato denunciato perchè trovato al volante di una Fiat Punto con fermo amministrativo e non assicurata, senza aver mai conseguito la patente. Nell'abitazione dell'uomo sono state ritrovate le targhe originali dell'auto, la borsa della vittima, una pistola giocattolo priva di tappo rosso e un berretto di colore blu adibito a passamontagna, un computer portatile di furtiva provenienza. Il cellulare dell'anziana, che era in borsa, è stato nascosto dietro alla pensilina dell'autobus a Torre. Il passeggero, il 59enne senza fissa dimora è stato denunciato per ricettazione.
Marina Lucchin
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