Crack-banca da 20 milioni, i 16 imputati a processo

Martedì 15 Gennaio 2019
IL CROLLO
PADOVA È iniziato, ieri mattina davanti ai giudici del Tribunale collegiale, il processo ai sedici imputati, tra vip della politica e dell'industria padovana, alla sbarra per il crack della Banca popolare di garanzia. Tra loro l'ex amministratore delegato Giampaolo Molon, difeso dall'avvocato Piero Longo, ha chiesto al collegio di poter patteggiare una pena di due anni. Tutti gli altri invece proseguiranno il processo il prossimo 18 di marzo. Il principale imputato del crack del consorzio fidi degli industriali, secondo l'accusa rappresentata dal pubblico ministero Roberto D'Angelo, è proprio Giampaolo Molon. Il sessantaduenne manager è accusato di aver utilizzato risorse aziendali per spese personali, come l'acquisto di oggetti di antiquariato o lavori di restauro, e sia di avere effettuato operazioni finanziarie ingiustificate quando il dissesto della Banca popolare di garanzia era ormai irreversibile. E Molon aveva già tentato di patteggiare davanti al Gup Margherita Brunello, ma la sua richiesta è stata respinta dal magistrato. L'ex amministratore delegato intanto ha risarcito la Banca d'Italia con circa 500 mila euro. Il collegio, ieri mattina, ha rinviato la sua posizione per il 5 di febbraio data in cui verrà giudicato da un nuovo Tribunale collegiale così da evitare un problema di incompatibilità. Quel giorno i giudici si esprimeranno in favore o contro la richiesta di patteggiamento. La Banca popolare di garanzia, il consorzio fidi degli industriali, è nato nel 2005 dalla trasformazione in cooperativa bancaria di Interconfidi Nordest. Finito in amministrazione straordinaria il 22 maggio 2009, l'istituto aveva completato la sua parabola discendente con la dichiarazione di insolvenza pronunciata dal Tribunale di Padova il 19 luglio 2010. Gravi irregolarità erano state riscontrate nella stesura dei bilanci. Le segnalazioni di vigilanza all'organo ispettivo sarebbero state alterate in almeno tre occasioni - marzo, giugno e settembre 2008 - con l'obiettivo di rappresentare una situazione di rischio creditizio nettamente inferiore (38 milioni di euro) rispetto all'effettivo stato di salute della banca. Ma chi sono, ancora secondo l'accusa, i colpevoli del buco da 20 milioni di euro dell'istituto padovano? Tra loro ci sono nomi illustri: Ernesto Paolillo 71 anni, Regina Bertipaglia 60 anni, Francesco Peghin 52 anni, Arturo Romanin Jacur 74 anni, Francesco Bellotti 63 anni, Francesco Amendola 71 anni, Luca Bonaiti 57 anni, Alberto Bonaldo 49 anni, Annalisa Isoli 64 anni, Roberto Pavin 50 anni, Ezio Simonelli 58 anni, Tiziana Scanferla 55 anni, Francesco Secchieri 55 anni, Paolo Nicolai 61 anni e Rosario Bonavoglia 76 anni.
Marco Aldighieri
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