Controlli in sanità, la prima regola: «I medici sappiano le norme del lavoro»

Martedì 22 Maggio 2018
Controlli in sanità, la prima regola: «I medici sappiano le norme del lavoro»
IL CONVEGNO
PADOVA Oltre a sapere di chirurgia, d'ortopedia, d'ostetricia e ginecologia, di malattie infettive e dermatologia, i giovani medici conoscano ancor prima d'uscire dall'Università quale sarà il contesto normativo che regolerà il loro mondo del lavoro. L'ultimo anno di qualsiasi scuola di specializzazione medica preveda un focus sulle regole: è quanto ha sollecitato ieri in Aula Magna del Bo il direttore generale alla sanità e al sociale del Veneto, Domenico Mantoan, aprendo i lavori del convegno Il controllo in sanità, promosso dalla Fondazione Scuola di Sanità Pubblica (Ssp), con il patrocinio di Ateneo, Arma dei Carabinieri, Regione Veneto, Ordine dei Medici.
«Credo che nel bagaglio formativo di ciascuno conoscere le norme non possa che far bene: prevenire è naturalmente meglio che curare, quindi trovo importante che le nuove generazioni di medici sappiano - ha sottolineato Mantoan di fronte al gotha della sanità - che entreranno in un mondo del lavoro complesso, difficile, dove si usano i soldi pubblici. In altri contesti europei non è così esasperato il sistema dei controlli perchè il sistema sanitario non è nazionale, i soldi sono quelli delle mutue. Qui invece la correttezza va tutelata sempre più».
Attorno ad uno stesso tavolo si sono ritrovati esponenti di Magistratura, Corte dei Conti, Guardia di Finanza, Nas, e naturalmente Regione Veneto e aziende sanitarie, ovvero la totalità degli attori preposti al controllo in sanità. «Gestiamo 9 miliardi che vengono trasformati in salute pubblica attraverso l'azione degli ospedali ma anche le prestazioni erogate dai privati accreditati. Negli ultimi vent'anni - ha ricordato Mantoan - la Regione ha sempre avuto un efficiente, raffinato sistema di controlli e oggi ribadiamo che, con l'avvento di Azienda Zero, il nostro modello sanitario è innovativo e va spiegato».
Cosa significa, in soldoni, controllo in sanità? Si traduce in buon uso delle risorse, appropriatezza prescrittiva, privato accreditato che opera secondo le regole regionali. «Ma le regole vanno scritte prima e fatte conoscere, affinchè - ha scandito il direttore generale della sanità veneta - non ci sia incertezza; le eventuali zone d'ombra vanno chiarite, in modo da dare alla possibilità di dare a chi opera in sanità, siano essi medici, imprenditori privati, rappresentanti di case di riposo o Ipab, di lavorare in un contesto di regole predefinite e chiare».
Durante il convegno - la cui direzione scientifica era affidata al medico legale nonchè presidente della Fondazione Ssp Santo Davide Ferrara, al generale Vito Ferrara, direttore di sanità Arma dei Carabinieri e al cardiochirurgo Gino Gerosa, a capo del centro Gallucci - è stato sottolinato come, grazie alla misurazione della performance, si può procedere alla valutazione delle istituzioni e dei professionisti, utilizzando il meccanismo virtuoso dell'audit. Una sessione è stata inoltre dedicata al rischio di hackeraggio dei sistemi informatici sanitari.
Federica Cappellato
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