Clandestini e lucciole, carabinieri nei palazzi

Venerdì 20 Ottobre 2017
Clandestini e lucciole, carabinieri nei palazzi
MONITORAGGIO
PADOVA È un compito assegnato all'Arma in occasione della recente riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto Renato Franceschelli. I carabinieri del comando provinciale dovranno bussare alle porte dei condomini della città. Un'iniziativa senza precedenti finalizzata alla raccolta di informazioni utili allo sviluppo di indagini di polizia giudiziaria. È il modo più rapido e diretto per raccogliere indicazioni su situazioni sospette e potenzialmente pericolose. Gli uomini dell'Arma concentreranno gli sforzi in particolare nei rapporti con gli amministratori condominiali e i loro collaboratori, autentiche miniere di informazioni. L'obiettivo è quello di completare un monitoraggio alloggio per alloggio soprattutto nelle zone più a rischio della città, individuando, grazie a chi amministra lo stabile, sia il proprietario che l'affittuario. Scoprire l'identità di chi occupa un appartamento può essere utile nell'individuazione di un traffico di droga o di un'attività di prostituzione. Lo screening dovrà servire a scoprire pure l'eventuale presenza di clandestini, dietro cui si nascondono abitualmente affitti in nero o meccanismi di subaffitto a soggetti di cui non si conosce nemmeno l'identità. I militari del comando di via Rismondo, guidato dal colonnello Oreste Liporace, metteranno in campo uomini e mezzi in quest'attività ripetutamente incoraggiata dalle segnalazioni dei cittadini e che promette risultati di indubbio interesse investigativo. Quella del monitoraggio dei palazzi nei quartieri più a rischio di Padova è l'ultima delle iniziative intraprese dall'Arma con l'obiettivo di una sempre maggiore vicinanza al cittadino. Evidentemente la capillare presenza sul territorio non è più sufficiente. Occorre essere più vicini alla gente, con il costante sostegno del carabiniere di quartiere e i periodici controlli sui mezzi pubblici. L'Arma vuole fungere ora da punto di riferimento anche nelle piccole comunità condominiali dove a volte, per semplici incomprensioni, maturano tragedie.
Luca Ingegneri

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