CITTADELLA
Un risultato che porterà a nuove importanti applicazioni in medicina,

Giovedì 18 Ottobre 2018
CITTADELLA
Un risultato che porterà a nuove importanti applicazioni in medicina, come la possibilità di curare specifiche malattie usando tessuti sintetici in grado di supportare quelli viventi degenerati. È stato raggiunto da un'equipe dell'università di Bristol in Gran Bretagna, guidata dal ricercatore cittadellese trentaduenne, Pierangelo Gobbo. La scoperta, pubblicata nella prestigiosa rivista scientifica Nature Materials, riguarda appunto la realizzazione del primo approccio chimico alla sintesi di un tessuto completamente artificiale. Il team di chimici, diretto da Gobbo e dal professor Stephen Mann del Dipartimento di Chimica dell'università di Bristol, è riuscito a sviluppare un nuovo materiale ispirato ai tessuti viventi ed in grado di generare battiti sincronizzati alla variazione della temperatura. Il lavoro rientra nelle sfide più grandi che si sta attualmente ponendo la biologia sintetica, ossia, lo sviluppo di materiali ispirati ai tessuti viventi - chiamati prototessuti - che imitano la capacità delle cellule di lavorare assieme e in grado di riprodurre funzioni collettive. Materia certamente altamente tecnica, ma almeno in questo caso, la rilevanza del risultato raggiunto dai ricercatori è facilmente comprensibile anche da chi specializzato non è. Si tratta quindi di un traguardo dal quale partire nell'applicazione su larga scala per migliorare la salute delle persone. Lo studio è stato co-finanziato dal Nserc Canadese e dalla Commissione Europea. Spiega il ricercatore Gobbo: «La nostra metodologia imprime una nuova direzione alla ricerca che, partendo dalla sintesi chimica di protocellule individuali a iniziare dal livello molecolare, porta all'assemblaggio ed all'integrazione spaziale di strutture multi-protocellulari. In questo modo, per la prima volta, siamo stati in grado di combinare la specializzazione di tipi individuali di cellule sintetiche con le proprietà collettive dell'insieme». Aggiunge il professor Mann: «Il nostro approccio al design razionale ed alla fabbricazione di prototessuti apre nuove direzioni di ricerca nella biologia sintetica e contribuisce allo sviluppo di nuovi materiali bio-ispirati che vanno a restringere quell'ampio divario che ancora c'è tra scienze fisiche e biologiche». Gobbo ha frequentato il liceo Tito Lucrezio Caro diplomandosi al liceo classico. Nel 2010 si è laureato in chimica nell'università di Padova con il massimo dei voti e la lode. Ha svolto il dottorato di ricerca in Chimica nella Western University di London, in Ontario (Canada) e dal 2016 lavora come ricercatore nell'università di Bristol. In Canada un suo progetto relativo a nanotubi in carbonio per uso sanitario ha vinto una borsa di studio di 150 mila dollari. La famiglia di Pierangelo è formata da medici. Il padre Francesco, la mamma Maria Laura Marciani, medico di base, e la sorella maggiore Annachiara che lavora in ospedale.
Michelangelo Cecchetto
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