Case popolari, arriva il giro di vite

Giovedì 11 Ottobre 2018
LA RIVOLUZIONE
PADOVA Alloggi popolari, scatta il giro di vite della Regione. L'assessore alla Casa Marta Nalin non nasconde la sua preoccupazione. In virtù della nuova legge regionale che regola le assegnazioni dell'Edilizia residenziale pubblica, molti inquilini della case popolari padovane rischiano di dover lasciare l'alloggio che occupano, magari da qualche decina d'anni. La nuova legge, infatti, va a modificare le regole per chi abita negli alloggi Erp (in particolare i requisiti per l'assegnazione, le modalità per calcolare il canone e la durata dei contratti). «Noi non possiamo far altro che prendere atto di questo dispositivo allarga le braccia Nalin detto questo, non posso nascondere le mie perplessità che condividiamo anche con i sindacati degli inquilini». Le nuove disposizioni regionali non avranno conseguenze solamente per i nuovi assegnatari ma anche per chi abita da tempo in un appartamento pubblico. Anche gli attuali assegnatari, infatti, per mantenere il diritto all'alloggio, dovranno possedere i requisiti previsti dalla nuova legge. I più significativi tra questi sono: essere residente in Veneto da almeno cinque anni, anche non consecutivi e calcolati negli ultimi dieci anni e avere una situazione economica del nucleo familiare, rappresentata dall'Isee-Erp, inferiore ai 20 mila euro. «Anche oggi, naturalmente si tiene presente il reddito delle famiglie assegnatarie, ma non è l'unico parametro - spiega l'assessore La nuova legge, invece, tiene conto esclusivamente dell'Isee. Il rischio è quello che delle famiglie che sforano di qualche centinaia di euro la soglia dei 20.000 euro, possano perdere l'alloggio. Penso, per esempio, a quegli anziani che si sono sacrificati per una vita e che rischiano di vedersi revocato il contratto perché hanno messo da parte qualche risparmio».
MINIMI RITOCCATI
A cambiare è anche la politica degli affitti. Oggi, per chi è in difficoltà, ci sono canoni inferiori ai 10 euro al mese. Da novembre, invece, il canone minimo sarà di 40 euro. «A questa cifra continua l'esponente di Coalizione civica vanno aggiunte le utenze e le spese condominiali che, molto spesso, sono cifre importanti. Dal momento che si tratta di persone indigenti, alla fine il Comune dovrà intervenire per sostenerle economicamente». Novità in arrivo anche sul fronte dei contratti che non saranno più a tempo indeterminato, ma quinquennali, rinnovabili solamente se persistono i requisiti per l'assegnazione. Ogni 5 anni, dunque, chi avrà una dichiarazione Isee che supera quota 20.000 euro dovrà traslocare. Non solo.
LOTTA AI FURBETTI
Fino ad oggi, i controlli sui redditi degli inquilini venivano fatti a campione. Di conseguenza, c'è la possibilità che alcuni furbetti possano averla fatta franca per decenni. Ora, però, la musica cambia, dato che ogni 5 anni tutti gli inquilini dovranno presentare la documentazione. Ne consegue che diventa automatica la revoca per chi, nel frattempo, ha migliorato la propria situazione economica. A tutti gli inquilini assegnatari è già stata inviata una lettera con le indicazioni sugli adempimenti per l'autocertificazione dei requisiti e per la richiesta di Isee. Tutta la documentazione deve essere presentata entro e non oltre il 15 ottobre, quindi lunedì prossimo. Chi non la presenta dovrà fare i conti con la decadenza del contratto d'affitto. É in corso, poi, una campagna informativa sugli adempimenti per la nuova legge tramite sindacati inquilini, amministratori di condominio, uffici decentrati del Comune, Urp e Padovanet.
Alberto Rodighiero
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