Camera: arriva a 60 milioni il tesoretto per le imprese

Venerdì 14 Dicembre 2018
IN CONSIGLIO
PADOVA Si può dire che questo sia il primo vero atto importante del nuovo consiglio camerale eletto a luglio. E il bilancio di previsione 2019 approvato ieri dai 25 consiglieri presenta un ente in gran forma. Tanto che la Camera, insieme all'Università, si prefigura come l'istituzione pubblica che ha più risorse per incidere sulla città.
Merito di una visione che il presidente Santocono ha fatto sua ereditandola da quella prodotta da Fernando Zilio. Ovvero una Camera proiettata all'innovazione e all'investimento, senza tralasciare l'aiuto al proprio cuore ovvero le imprese associate. Ed è così che il primo dato che salta agli occhi è che il diritto annuale ovvero la quota di iscrizione rimarrà invariata, forse la sola Camera in Italia a non aver aumentato. Frutto di una politica che ha spremuto all'osso le spese. Merito dell'azione del segretario generale Maurizio Pirazzini che qualcuno (leggi Ascom) vorrebbe giubilare solo perché ha lavorato con l'ex presidente. Tanto è vero che è stato bandito un concorso per il rinnovo della carica in un momento delicatissimo per l'ente e la partecipata Fiera Immobiliare. Per fortuna anche Pirazzini ha deciso di prendervi parte.
Il secondo aspetto da rilevare è che le risorse a favore delle imprese sono state aumentate del 60 per cento, passando da 2 a 3,2 milioni di euro. Un segnale che va incontro alle esigenze proprio di categorie come artigiani e commercianti che erano rimaste inascoltate fino ad ora.
Il terzo elemento con cui il Consiglio si è confrontato è forse quello più importante e riguarda il famoso tesoretto derivante anche dall'incasso delle azioni di Tecnoholding dalla quale la Camera è uscita lo scorso anno e che ha portato in cassa oltre 37 milioni di euro. La Camera nel frattempo ha investito in Fiera Immobiliare, la società compartecipata con Comune e Camera di Commercio e Provincia 13 milioni in liquidità, ma grazie ad altri che aveva in cassaforte se ne ritrova lo stesso 43, più i 17 degli immobili da redditi ereditati sempre dalla uscita da Tecnoholding. Questi ultimi li dovrà mettere in Fiera Immobiliare ma confida di vincere la causa contro la A4 Holding (la società autostradale) che le aveva impedito di uscire dalla compagine societaria. Il primo round lo ha vinto in tribunale, ma gli altri sono ricorsi in appello. Il denaro stimato in entrata supera i 10 milioni. Insomma al netto ci sono 18 milioni di risorse ulteriormente disponibili.
Fra le altre voci di bilancio spiccano i 25 milioni 675mila euro di investimenti totali. la spesa per il personale a 4,6 milioni di euro (era 4,8 nel 2015) mentre i diritti annuali portano 9,7 milioni di euro e le spesi di funzionamento sommano 5,9 milioni.
Mauro Giacon
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci