Boom delle enoteche: Padova al posto d'onore in Veneto

Mercoledì 17 Gennaio 2018
LA TENDENZA
PADOVA Stavolta i luoghi comuni e le uscite alla Oliviero Toscani (che anni fa se ne uscì con «Veneti, popolo di ubriaconi») c'entrano poco. Stavolta a parlare sono i numeri della Camera di Commercio di Milano e di Coldiretti che piazzano il Veneto nella top five delle regioni italiane con il maggior numero di osterie. E se si conta che negli ultimi cinque anni in Italia si è registrato un aumento del tredici per cento delle enoteche (che hanno raggiunto quota 7.300 in tutta Italia), ben si capisce come le città del Veneto possano fare la voce grossa sul tema. Sono infatti 713 le osterie disseminate nel territorio.
Al comando della classifica tutta speciale delle osterie in Veneto c'è il capoluogo. Venezia infatti conta 115 enoteche che tra calli e canali prendono il nome tutto veneziano e caratteristico di bacaro. In seconda posizione ecco Padova con 144 osterie e sul terzo gradino del podio Vicenza: la città del Palladio mette in fila 124 oasi del vino. Il Veneto entra nei primi tre posti anche per quanto riguarda la graduatoria delle città che più si sono sviluppate negli ultimi cinque anni grazie al + 66 messo a segno da Verona. Numeri importanti ma comunque ben distanti dai tre capoluoghi con il più alto numero di punti vendita che, sottolinea Coldiretti, sono Napoli con 546, Roma con 482 e Milano con 264, mentre le città dove si registra la crescita maggiore sono Bologna (+170%), Foggia (+68%), appunto Verona (+66%), Cuneo (+65%), Messina e Milano (63%). Forte precisa la Coldiretti - la presenza femminile con le donne alla guida di più di una enoteca su quattro (27%) mentre il 12% delle sono gestite da giovani soprattutto al Sud con un punte del 25% a Taranto e del 20% a Catania e Palermo. Una tendenza che conferma una decisa svolta verso la qualità, con il vino diventato l'emblema di uno stile di vita lento, attento all'equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi «da contrapporre all'assunzione sregolata di alcol», fanno sapere da Coldiretti. Un ritorno al calice certificato anche dal boom dei corsi per sommelier, ma anche dal numero crescente di giovani che vuole essere informato sulle caratteristiche dei vini.
LE NUOVE GENERAZIONI
Secondo le stime dell'ente camerale di Milano e di Coldiretti cresce in infatti, tra le nuove generazioni, la cultura della degustazione consapevole che oggi genera un indotto turistico di quasi 3 miliardi di euro l'anno ed ha conquistato nell'ultima manovra il suo primo storico quadro normativo. Nell'ultimo anno 16,1 milioni di italiani hanno partecipato ad eventi, sagre, feste locali legate in qualche modo al vino. «È in atto continua la Coldiretti una rivoluzione sulle tavole degli italiani con i consumi di vino che dopo aver raggiunto il minimo a 33 litri pro capite nel 2017 hanno invertito la tendenza con un aumento degli acquisti delle famiglie del 3%, trainato dai vini Doc (+5%), dalle Igt (+4%) e degli spumanti (+6%) mentre calano gli acquisti di vini comuni (-4%)». E se i consumi interni sono attestati sui 4 miliardi di euro, l'export è cresciuto del 7% sfiorando la cifra record di 6 miliardi di euro.
Nicola Munaro
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