ARMI E DENARO
PADOVA I tre principali indagati per lo scandalo degli appalti

Venerdì 17 Novembre 2017
ARMI E DENARO
PADOVA I tre principali indagati per lo scandalo degli appalti all'Università, per l'accusa facevano la bella vita. Gite in barca e ristoranti di pesce di alto livello. Ma non solo perchè gli inquirenti nell'abitazione di Ettore Ravazzolo a Valdagno hanno trovato molto denaro contante e un arsenale bellico.
LE GITE IN BARCA
Il due settembre dell'anno scorso Otello Bellon ha invitato Ravazzolo e la sua famiglia a una gita con la sua barca nella laguna di Venezia. L'imbarcazione dell'impresario di Albignasego, un motoscafo semicabinato di oltre sette metri, è ormeggiata a Conche di Codevigo in località valle Millecampi. Quel giorno dopo un giro nella laguna tra Chioggia, l'isola di Caroman e il Lido, Bellon ha invitato Ravazzolo con moglie e figli a un pranzo al ristorante da Celeste a Pellestrina. Tutto offerto da lui. Per l'accusa una sorta di tangente per ringraziare Ravazzolo di avergli concesso una serie di appalti per lavori di manutenzione al Bo. E poi il 30 agosto l'ingegnere Ravazzolo aveva compiuto gli anni. Ma il trio, il cosiddetto Comitato d'affari, amava spesso andare a mangiare fuori per parlare delle gare d'appalto all'Università. E gli inquirenti li hanno pedinati, fotografati, filmati e intercettati in altri ristoranti di lusso, come Zafferano e Donna Irene a Padova, e da Bruto ad Albignasego. Gli investigatori hanno ricostruito almeno otto tra pranzi e cene offerti da De Negri e Bellon a Ravazzolo. E, ancora per l'accusa, era durante questi incontri culinari che i tre si mettevano d'accordo per frazionare gli appalti e aggiudicarsi i lavori di manutenzione nelle varie facoltà dell'Ateneo.
I SOLDI E L'ARSENALE
All'alba di mercoledì polizia, carabinieri e militari della Guardia di Finanza hanno perquisito le due abitazioni di Ettore Ravazzolo. Nell'appartamento in affitto di via San Fermo 86 di proprietà di un avvocato, gli inquirenti non avrebbero trovato materiale utile alle indagini. Mentre nell'abitazione in centro a Valdagno di via Manin, gli investigatori hanno trovato e sequestrato, soldi e armi. Nell'armadio della stanza da letto dell'ingegnere hanno recuperato due vecchie scatole di latta con all'interno un totale di 13.700 euro in contanti, suddivisi in banconote da 500, 200, 100 e 50 euro. Potrebbe essere denaro frutto di tangenti? A questa domanda gli inquirenti non hanno saputo fornire una risposta, perchè al momento non hanno raccolto alcun elemento a carico di Ravazzolo, ma le banconote sono state messe sotto sequestro. Altri soldi in contanti, 2.400 euro, gli investigatori li hanno sequestrati nella casa di Fabio Pasinato un tecnico dell'ormai ex ufficio di Ravazzolo al Bo. Anche in questo caso non si è potuto accertare se si tratta di mazzette. Ma nell'appartamento dell'ingegnere, meglio in un garage da lui preso in affitto a Valdagno in via Manin davanti alla sua abitazione, carabinieri e uomini della Finanza hanno scoperto un vero e proprio arsenale. Bombe e granate della prima guerra mondiale, coltelli, baionette, due pistole lancia razzi, tubi di gelatina esplosiva, ma soprattutto un ordigno carico con 100 chili di tritolo della seconda guerra mondiale. Subito sono stati chiamati gli artificieri dei carabinieri del comando di Vicenza. Tutte le armi sono state poste sotto sequestro, e la bomba da 100 chili di tritolo è stata messa in sicurezza. Ravazzolo per la detenzione illegali di armi da guerra è stato denunciato a piede libero, ma rischia da uno fino a otto anni di carcere.
M.A.
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