Arco di Giano, la via libera San Lazzaro

Domenica 24 Febbraio 2019
L'ANNNUNCIO
PADOVA La data fatidica è l'8 marzo, venerdì. Quel giorno aprirà un pezzo dell'ultimo tratto dell'Arco di Giano, la mitologica strada che collegherà l'est e l'ovest della città, divenuta nel frattempo anche viabilità principale del nuovo ospedale. L'annuncio lo ha dato ieri l'assessore ai lavori Pubblici Andrea Micalizzi nel corso di un sopralluogo che ha verificato come i lavori di asfaltatura della strada che da via Maroncelli arriva a lambire il rione S. Lazzaro procedano spediti al punto che la prossima settimana dovrebbero essere conclusi. Sono 600 metri di pura sopravvivenza per gli abitanti oggi reclusi da una viabilità che si affida alla strettissima via Galante per uscire di casa. «Questo tratto servirà proprio per dare uno sfogo ai residenti che potranno finalmente poter andare verso il centro tramite via Friburgo oppure a Mortise».
L'OSPEDALE
Ma il progetto è più ampio. Da via Galante ad esempio si staccheranno 800 metri di strada che saranno conclusi entro l'estate, afferma la ditta Brussi, e che immetteranno, passando in parallelo ai binari della ferrovia per Venezia, direttamente alla rotatoria di ingresso-uscita della nuova statale del Santo. Tutto in territorio del nuovo ospedale. Ma questa sarà solo una delle diramazioni che chiuderanno il cerchio. L'altra, ancora più spettacolare, riguarderà il raddrizzamento del cavalcavia Maroncelli che verrà collegato alla nuova strada. È già stato costruito il sottopasso per la pista ciclopedonale, e da marzo via Galante verrà chiusa per i lavori. La ditta conta di finire entro giugno.
IL PROGETTO
Micalizzi che era affiancato dal caposettore Massimo Benvenuti, la presidente della consulta 3A Silvia Bresin e il capocantiere Paolo Benà, ha percorso il tracciato mostrando i nuovi ingressi per i residenti che arriveranno direttamente in rotatoria tramite due orecchiette a terra. Imponente il lavoro che è stato fatto per la cosiddetta invarianza idraulica. In pratica sotto la sede stradale sfociano grandi tubi in cemento che si immettono in due canali paralleli alla sede stradale. Tratterranno l'acqua in eccesso sfogandola lentamente. Un'opera lungimirante dal momento che questa parte di S. Lazzaro sarà fortemente antropizzata da un piano privato che prevede grattacieli e una serie di edifici a corona, molto probabilmente tutti a servizio del nuovo ospedale. Le carreggiate ampie (8,5 metri) e i marciapiedi completano l'opera. Passerà anche il bus. I tecnici giurano che per l'8 settembre sarà tutto a posto, segnaletica orizzontale e illuminazione. Mentre la viabilità completa prevista a fine estate, servirà per il momento ad alleggerire tutto il quadrante est. «Se riusciremo a collegare una pista ciclabile fino al sottopasso di Mortise sarà perfetto» dice la presidente.
L'INTITOLAZIONE
Si chiude così l'Arco di Giano dio bifronte dell'antica Roma. A distanza di 20 anni sono nati il cavalcavia Sarpi-Dalmazia, il ponte della Fiera, il nuovo ingresso all'Arcella dal cavalcavia Camerini-Guicciardini, le due rotatorie a Padova est, in particolare quella tra via S. Marco e via Einaudi. Ora si chiude il chilometro e mezzo più difficile. E già si pensa a chi intitolare la strada. Due proposte: via 8 marzo per il primo tratto e via Luigi Mariani, l'indimenticato assessore all'Urbanistica scomparso nel 2012 che seguì l'Arco, per la parte che entrerà nell'ospedale.
Mauro Giacon
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