(F.Capp) Vent'anni al servizio degli altri. Anteas, Associazione nazionale tutte le età attive per la solidarietà, coordinamento di Padova, ha festeggiato ieri il traguardo contraddistinto da altruismo e generosità, presentando il suo primo Bilancio sociale. Anteas provinciale conta 53 associazioni affiliate, di cui la metà è rappresentata da onlus che svolgono assistenza e tutela della salute, mentre l'altra metà si dedica ad attività aggregative e culturali per il mantenimento della vita attiva. In tutta la provincia i soci sono più di 8.000, 1.100 dei quali sono soci volontari. Capillare la presenza sul territorio, con attività che si possono raggruppare in quattro macro aree: salute, assistenza sociale, cultura e tempo libero. Quello che maggiormente impegna le associazioni Anteas è il trasporto sociale: in un anno vengono percorsi quasi 900 mila km e le persone trasportate sono più di 7.000; i volontari coinvolti nell'accompagnamento presso le strutture sanitarie sono oltre 400 e donano quasi 80 mila ore al volontariato. Per il servizio vengono utilizzati mezzi acquistati grazie ai contributi dei soci e di enti (principalmente Regione Veneto e Fondazione Cassa di Risparmio), mezzi dei Comuni e mezzi privati dei soci. Le associazioni Anteas si finanziano principalmente con privati, solo il 23% con contributi pubblici e questo denota una buona autonomia gestionale. «Ci piace pensare che, nel prossimo futuro, saremo capaci di rendere la nostra Associazione sempre più attraente e accogliente per le nuove generazioni», commenta Amerigo Lissandron, presidente Anteas coordinamento provinciale di Padova. Una fonte di entrate su cui Anteas sta cercando di incidere è il 5x1000: oggi, infatti, si attesta al 2%, con ottime potenzialità di crescita. «Sottolineo che le associazioni non sono obbligate a stilare un Bilancio sociale ed è proprio questo - dice il presidente del Centro servizi volontariato Padova, Emanuele Alecci - a rappresentare il valore aggiunto di questo percorso: mettersi in gioco per mostrare alla comunità come si è lavorato in questi anni, cosa si è fatto, quali sono state le scelte. Molto spesso, infatti, le associazioni di volontariato fagocitate dal fare e dal risolvere problemi sociali urgenti, tralasciano l'importanza di raccontarsi alla comunità».
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