Analizzati i filmati delle telecamere dell'ospedale

Domenica 13 Agosto 2017
Analizzati i filmati delle telecamere dell'ospedale
Ha stretto tra le braccia il suo bimbo appena nato, ha eluso la sorveglianza del personale sanitario e ha guadagnato la porta dell'edificio che ospita la Divisione ostetrico-ginecologica, dileguandosi nel buio della notte.
Tra venerdì e sabato una ragazza di 16 anni è fuggita dall'ospedale civile insieme al suo bambino, nato prematuro circa due settimane fa. Non ha avvisato nessuno. Non ha firmato nulla. Ha preso e se l'è data a gambe. Il piccolo avrebbe dovuto rimanere ricoverato in osservazione ancora qualche giorno, stante il basso peso alla nascita, anche se adesso era in ripresa, in buone condizioni di salute generali.
La giovane donna, straniera ma in grado di parlare fluentemente l'italiano, pare fosse d'accordo con il fidanzato e padre del piccolo, uno straniero diciottenne. Si presume che lui l'aspettasse subito fuori dalla Divisione ostetrica e l'abbia aiutata a fuggire, fornendole un cambio d'abito per eliminare il pigiama e passare inosservata.
Perchè lo avrebbe fatto? La sedicenne, già madre di un altro bambino, pare abbia un passato burrascoso e conti aperti con la giustizia. L'Azienda ospedaliera ha subito denunciato il fatto alla Polizia, avvisando il Tribunale per i minori. Gli inquirenti, ricostruendo la storia della giovane, si sono imbattuti in tanti punti oscuri. Affidata agli assistenti sociali di un comune fuori del Veneto, sembra fosse senza documenti, senza una identità precisa, e con una vita da semi vagabonda che si arrangia tra borseggi e furtarelli. Insomma, sarebbero state le pendenze penali sulle sue spalle - gli ultimi furti risalirebbero a qualche mese fa - ad averla intimorita a tal punto da farle fare quello che in ospedale non ricordano sia mai successo prima.
Un fatto gravissimo. È stato impossibile finora rintracciare sia lei che il neonato, sono stati ascoltati anche i vigilantes che monitorizzano l'area ospedaliera ma pure loro non si sarebbero accorti di nulla. La donna ha atteso l'ultimo giro delle infermiere: il bimbo, che di giorno era rimasto con lei in stanza come comunemente avviene secondo la tecnica del cosiddetto rooming in, avrebbe dovuto tornare per la notte nel nido di Pediatria per essere tenuto sotto controllo. Cosa che non è accaduta perchè le operatrici sanitarie, all'atto di andare a prenderlo, non hanno trovato nessuno. O, per meglio dire, si sono imbattute nel letto vuoto della madre, e nella culla vuota del figlioletto.
Subito è scattato l'allarme, sono stati avvisati la Direzione medica e le forze dell'ordine. Ma la giovane era stata abilissima, scendendo rapidamente due piani di scale (o prendendo l'ascensore) e lasciando perdere in men che non si dica le sue tracce. Forse le telecamere posizionate nei paraggi della palazzina potrebbero aver ripreso qualcosa, anche se è molto difficile che abbiamo immortalato il tragitto, che poi può essere stata comunque facilmente modificata nel coacervo di stradine interne all'area ospedaliera.

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