Alunni fino a casa solo accompagnati? Mamme e papà si ribellano a Rubano

Martedì 14 Novembre 2017
Alunni fino a casa solo accompagnati? Mamme e papà si ribellano a Rubano
IL PROBLEMA
PADOVA Da scuola a casa solo se accompagnati? All'Istituto comprensivo Michelangelo Buonarroti di Rubano è rivolta contro la direttiva che impone di non lasciare rientrare in solitaria i ragazzini sotto i 14 anni d'età, ma di andarli a prendere.
Un nutrito gruppo di genitori di alunni frequentanti dieci classi di scuola media ha scritto al dirigente scolastico Francesca Mazzocco e, per conoscenza, al sindaco di Rubano e all'Ufficio scolastico provinciale di via Cave a Padova. «I genitori delle classi 1, 2 e 3 delle sezioni B, D, E e della 2F vorrebbero incontrarla per poter affrontare questo delicato problema, che coinvolge molteplici aspetti della vita scolastica, familiare, sociale e civica della nostra comunità. Siamo disponibili - dice la portavoce Serena Speranza, rappresentante di 2F - a discutere su alcuni punti per noi fondamentali, quali l'autonomia dei ragazzi, la sicurezza, la scelta fatta da altre scuole del nostro territorio, il regolamento della scuola riguardo alle responsabilità in orario di uscita e l'eventuale ritiro del patto di corresponsabilità firmato dalle famiglie».
Innanzitutto le famiglie «spesso sono impossibilitate a ritirare i propri figli per ragioni personali o di lavoro. Alcune hanno scelto questa scuola proprio per la vicinanza a casa, con conseguente autonomia dei figli negli spostamenti. Addirittura, famiglie con più figli in scuole diverse, sono state invitate a recuperare dieci minuti prima della fine delle lezioni il figlio iscritto alla scuola elementare, piuttosto che permettere a quello della scuola media di uscire autonomamente».
In secondo luogo gli insegnanti: «Gravati quotidianamente dal compito di verificare l'uscita di ogni singolo alunno, con dispendio di tempo oltre il normale orario di lavoro». Terzo: gli studenti. «Molti uscivano autonomamente già dalla scuola elementare. Quelli di terza si trovano costretti alla vigilanza proprio l'anno in cui stanno scegliendo il loro nuovo percorso scolastico, maturi per sceglie ma non per muoversi». Altro aspetto critico, la viabilità: «Le strade, già molto frequentate, saranno ancor più pericolose e intasate, con conseguente aumento dell'inquinamento, proprio quando con i progetti scolastici cerchiamo di sensibilizzare i ragazzi al problema. L'esempio prima di tutto. Per tali ragioni quindi troviamo controproducente - scrive la mamma, che si fa portavoce del pensiero di tanti - questa drastica applicazione della legge, che ci ha privati della facoltà di scegliere la modalità di uscita da scuola dei nostri figli».
Tutto inizia da una sentenza della Cassazione che ha stabilito che il coinvolgimento di un minore in un incidente fuori dal perimetro scolastico non esclude la responsabilità della scuola. In realtà quest'ultima si ricollega più in generale al capitolo dell'affidamento del minore alla vigilanza dell'istituto. I genitori della Buonarroti sollecitano innanzitutto un riscontro da parte della dirigente scolastica, quindi chiedono un incontro tra istituto e famiglie «per un proficuo e reciproco scambio di idee».
F.Capp.

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