Aiuto alle fasce deboli, accordo tra due province

Lunedì 24 Luglio 2017
Aiuto alle fasce deboli, accordo tra due province
Comuni in aiuto alle fasce deboli. Nella sede dell'Anci Veneto a Rubano, si sono incontrati il direttore e le segreterie di Cgil, Cisl e Uil di Padova e Rovigo per una valutazione comune delle richieste inviate dai sindacati a tutti i Comuni delle due province.
Anci Veneto e i sindacati hanno condiviso, tra gli altri, i seguenti obiettivi: ottenere sempre maggiori sinergie ed equità nell'offerta di servizi (con risparmio di spesa e miglioramento della qualità delle prestazioni) attraverso una loro gestione associata a livello sovracomunale; prevedere, ove possibile e nel rispetto della salvaguardia degli equilibri di bilancio, un'addizionale comunale Irpef progressiva che preveda anche una soglia di esenzione, per agevolare le fasce di reddito più basse; sfruttare al meglio la normativa che consente di recuperare una quota dell'evasione fiscale tramite i patti anti evasione; facilitare l'accesso per le fasce più deboli ai vari servizi sociali erogati direttamente o in convenzione a domanda individuale con sostegni economici collegati ai criteri Isee; favorire azioni condivise per la lotta alle nuove povertà, tra cui il sostegno all'inclusione attiva e politiche di welfare, che favoriscano l'accesso da parte della cittadinanza ai servizi, prioritariamente pubblici, coinvolgendo anche le attività produttive del territorio. Ma anche rendere disponibili, anche con investimenti dedicati, gli alloggi pubblici non ancora a norma e inagibili e favorire prezzi calmierati e agevolazioni tributarie nel settore privato sugli alloggi sfitti; favorire la sottoscrizione di accordi con le società di servizi pubblici locali per definire tariffe sociali uniformi sul territorio provinciale, facendo riferimento al reddito Isee a tutela dell'utenza debole; favorire nelle conferenze dei sindaci il miglioramento delle attività nei distretti sanitari, realizzando in tempi brevi gli ospedali di comunità e la trasformazione delle case di riposo in centri servizi per garantire la prossimità degli interventi e la qualità socio sanitaria nel territorio e nell'assistenza domiciliare; attivare iniziative per l'invecchiamento attivo al fine di migliorare gli stili di vita dei cittadini; attivare infine politiche di coesione sociale che migliorino la situazione di convivenza tra cittadini e richiedenti asilo.
«La crisi economica - hanno sottolineato i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil - è ancora in corso. I recenti dati Istat testimoniano l'aumento delle persone che vivono in povertà o in gravi difficoltà economiche. Sono milioni i cittadini che rinunciano alle cure sanitarie perché non possono permettersele. Per migliorare le condizioni delle fasce più deboli della popolazione è decisivo il ruolo degli Enti locali, che possono fare molto, nonostante i continui tagli dei trasferimenti che hanno subito in questi anni da parte dello Stato centrale. La contrattazione sociale, che stiamo proponendo a tutti i comuni del nostro territorio ha esattamente questa funzione: attivare risorse e iniziative per andare incontro a tutti quei cittadini che da soli non ce la fanno e per garantire a ciascuno l'esigibilità di diritti fondamentali come la salute e la possibilità di vivere dignitosamente. Abbiamo trovato nell'Anci Veneto un interlocutore sensibile che, siamo certi, ci sosterrà nel lavoro che ogni giorno facciamo nelle nostre comunità per renderle migliori e più giuste».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci