«Abbiamo un migrante ogni quattro residenti, situazione inaccettabile»

Venerdì 31 Marzo 2017
«Abbiamo un migrante ogni quattro residenti, situazione inaccettabile»
(n.b.) «Questo è un provvedimento a difesa della comunità che governo», afferma senza mezzi termini il sindaco di Bagnoli Roberto Milan, commentando il testo della delibera consiliare che viene sottoposto al voto del consiglio comunale questa sera. «Ed è sicuramente la prima volta che si invoca la tutela del popolo veneto inteso come minoranza nazionale, secondo quanto dispone la legge 28 votata a fine anno dal Consiglio regionale», aggiunge. Milan tiene a precisare che «la delibera non ha nessun intento razzista, ma vuole invece preservare la specificità di Bagnoli di Sopra, riconoscendo ai residenti lo status di Popolo Veneto e come tale di minoranza nazionale, che viene pesantemente minata dalla presenza di così tanti richiedenti asilo che nel giro di pochi mesi hanno riempito l'ex base aerea di San Siro». Il sindaco poi aggiunge: «Nel mio Comune abbiamo attualmente un rapporto di un migrante ogni quattro cittadini, che si pareggia, se si considera il solo abitato di San Siro, ed è una cosa inaccettabile». I numeri d'altronde parlano chiaro: gli cittadini residenti a Bagnoli sono circa 3.600, mentre quelli della frazione di San Siro sono poco meno di 1000, a fronte di un numero ancora oscillante intorno alle 800 unità nel centro di accoglienza. Su questo specifico tema il primo cittadino Milan, che nella giornata di ieri ha ricevuto un sentito plauso da tutto il mondo venetista, in particolare dallo storico Lighista Franco Rocchetta, invita anche il Governatore Luca Zaia ad applicare la legge regionale approvata alla fine del 2016. «In essa infatti si fa un chiaro riferimento alla convenzione quadro per la protezione delle minoranze nazionali e dunque anche di noi Veneti, approvato dal Consiglio d' Europa nel 1995, laddove all'articolo 16 gli Stati membri e dunque anche l' Italia si astengono dal prendere misure che, modificando le proporzioni della popolazione in un'area dove risiedono le minoranze nazionali, possano attentare ai diritti ed alle libertà dettai dalla Convenzione». Per Milan è proprio il caso di Bagnoli. «Dunque - dice ancora - non resta che procedere alla rapida chiusura del centro di accoglienza, proprio nel rispetto della legge 28 del Veneto».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci