«A Padova è rinato il nuovo Ulivo»

Martedì 27 Giugno 2017
«A Padova è rinato il nuovo Ulivo»
(Al.Rod.) Massimo Bettin non nasconde la sua soddisfazione. Il giorno dopo il trionfo di Giordani, il segretario provinciale del Partito democratico, ovvero uno dei principali protagonisti del ritorno del centrosinistra a palazzo Moroni, si gode la vittoria senza falsa modestia: «La soddisfazione che ho provato è veramente indescrivibile , un successo a cui, nonostante le difficoltà, ha contribuito in maniera importante anche il Pd». «Nonostante il centrosinistra a livello nazionale abbia registrato qualche battuta d'arresto - aggiunge - a Padova abbiano tracciato una nuova strada. Abbiamo dimostrato che il populismo e l'estremismo si possono combattere con il voto dei cittadini. Per farlo però è necessario un progetto chiaro e convincente». L'esponente Dem si spinge anche oltre: «Credo che a Padova domenica sera sia nato il nuovo Ulivo. I partiti del centrosinistra devono ritrovare un dialogo con le associazioni e quelle realtà culturali che operano sul territorio. Solo così possono tornare ad essere credibili e competitivi. In questo senso, il caso Padova fa scuola». A Bettin non sfugge però che i quartieri periferici abbiano votato compattamente per Bitonci. «Dobbiamo ascoltare le periferie. Intercettare il loro malessere e dare risposte concrete alle loro esigenze conclude solo in questo modo di tacitano le sirene populiste». Ieri, intanto ad intervenire sulla vittoria elettorale è stato anche il segretario cittadino del Pd Antonio Bressa: «Quello di Sergio Giordani è stato un risultato straordinario che apre una nuova stagione per la città e si propone come innovativo modello politico anche su scala nazionale. La sua candidatura e le modalità con le quali abbiamo condotto la campagna elettorale si sono rivelate vincenti, per di più dentro un trend nazionale che ha visto soffrire, soprattutto al nord, i candidati sostenuti dal Partito democratico». «A Padova è arrivato un risultato in controtendenza, frutto di un percorso lungo che ci ha posto di fronte a scelte anche difficili, ma sempre orientate a costruire le migliori condizioni per una politica delle alleanze in grado di unire le forze e portarle dentro un progetto che avesse la forza di essere maggioritario conclude - In questo quadro, come Pd siamo sempre stati consapevoli che per compiere due passi avanti ne avremmo dovuto fare uno indietro, ma quello che per noi è sempre contato è Padova e la necessità di far vincere un'amministrazione moderna, democratica, aperta finalmente al futuro».

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