(Al.Rod.) Massimo Bettin non nasconde la sua soddisfazione. Il giorno dopo il trionfo di Giordani, il segretario provinciale del Partito democratico, ovvero uno dei principali protagonisti del ritorno del centrosinistra a palazzo Moroni, si gode la vittoria senza falsa modestia: «La soddisfazione che ho provato è veramente indescrivibile , un successo a cui, nonostante le difficoltà, ha contribuito in maniera importante anche il Pd». «Nonostante il centrosinistra a livello nazionale abbia registrato qualche battuta d'arresto - aggiunge - a Padova abbiano tracciato una nuova strada. Abbiamo dimostrato che il populismo e l'estremismo si possono combattere con il voto dei cittadini. Per farlo però è necessario un progetto chiaro e convincente». L'esponente Dem si spinge anche oltre: «Credo che a Padova domenica sera sia nato il nuovo Ulivo. I partiti del centrosinistra devono ritrovare un dialogo con le associazioni e quelle realtà culturali che operano sul territorio. Solo così possono tornare ad essere credibili e competitivi. In questo senso, il caso Padova fa scuola». A Bettin non sfugge però che i quartieri periferici abbiano votato compattamente per Bitonci. «Dobbiamo ascoltare le periferie. Intercettare il loro malessere e dare risposte concrete alle loro esigenze conclude solo in questo modo di tacitano le sirene populiste». Ieri, intanto ad intervenire sulla vittoria elettorale è stato anche il segretario cittadino del Pd Antonio Bressa: «Quello di Sergio Giordani è stato un risultato straordinario che apre una nuova stagione per la città e si propone come innovativo modello politico anche su scala nazionale. La sua candidatura e le modalità con le quali abbiamo condotto la campagna elettorale si sono rivelate vincenti, per di più dentro un trend nazionale che ha visto soffrire, soprattutto al nord, i candidati sostenuti dal Partito democratico». «A Padova è arrivato un risultato in controtendenza, frutto di un percorso lungo che ci ha posto di fronte a scelte anche difficili, ma sempre orientate a costruire le migliori condizioni per una politica delle alleanze in grado di unire le forze e portarle dentro un progetto che avesse la forza di essere maggioritario conclude - In questo quadro, come Pd siamo sempre stati consapevoli che per compiere due passi avanti ne avremmo dovuto fare uno indietro, ma quello che per noi è sempre contato è Padova e la necessità di far vincere un'amministrazione moderna, democratica, aperta finalmente al futuro».
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