Pedemontana, nuove contestazioni dalla Corte dei Conti

Martedì 9 Ottobre 2018
Pedemontana, nuove contestazioni dalla Corte dei Conti
L'INDAGINE
VENEZIA Pedemontana Veneta, la Corte dei conti vuole saperne di più. Il magistrato delegato della Sezione centrale di controllo della magistratura contabile, Antonio Mezzera, lo scorso 5 ottobre ha chiesto ulteriori chiarimenti. «La Corte - recita una nota diffusa ieri dalla Regione - avendo considerato i dati dell'intero procedimento di realizzazione dell'infrastruttura, compresa la fase di gestione del commissario delegato, afferma ancora l'estrema lentezza nella progressione dell'opera, la sovrapposizione della struttura commissariale a strutture ordinarie con aggravio di costi, carenze progettuali, clausole ambigue nella convenzione, ritardi negli espropri, clausole contrattuali favorevoli al concessionario, rilevanti problematiche di ordine ambientale, aumento del costo complessivo a totale carico pubblico. Nella nota si afferma che tutto questo ha reso incerta la realizzabilità dell'opera e che solamente con il decisivo intervento della Regione si è potuta sbloccare la situazione. Inoltre la Corte evidenzia che uno dei tre rischi, quello relativo al traffico, con il Terzo Atto Convenzionale risulta molto più chiaramente allocato in capo alla Regione, rispetto a come era nei precedenti contratti».
LE RISPOSTE
Sullo stato del contenzioso, Palazzo Balbi ha ricordato che esiste un unico ricorso attualmente pendente avanti al Tar Veneto, proposto da Salini-Impregilo (ossia l'originario promotore dell'intervento, poi aggiudicato al concessionario in carica), che deduce l'illegittimità del terzo atto convenzionale. Non è stata chiesta alcuna tutela cautelare e al momento non risulta fissata l'udienza di discussione del merito. Sulla realizzabilità di alcune strutture viarie funzionalmente connesse con Pedemontana, le nuove richieste dei sindaci, mai supportate e giustificate da studi dei flussi di traffico e stime che possano far presupporre l'insufficienza della situazione approvata, saranno valutate successivamente. Quanto all'attività di controllo, a occuparsene è la Regione.
LE REAZIONI
«La Pedemontana rischia di essere una strada che i cittadini pagheranno ben due volte: con i pedaggi, molto alti, e con i debiti di bilancio», ha detto il capogruppo del Pd, Stefano Fracasso. E il collega Andrea Zanoni ha attaccato il M5s: «Che fine ha fatto l'impegno del ministro Toninelli in merito alla revisione della convenzione più volte annunciata anche dal Gruppo M5S di Palazzo Ferro Fini? Sulla faccenda Pedemontana dal Movimento Cinque Stelle sono arrivati fiumi di chiacchiere ma zero fatti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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