Monumento per le foibe a Jesolo anche i partigiani alla cerimonia

Giovedì 31 Gennaio 2019
Monumento per le foibe a Jesolo anche i partigiani alla cerimonia
LA POLEMICA
JESOLO Alla fine i partigiani di Jesolo parteciperanno alla cerimonia di inaugurazione del monumento dedicato ai Martiri delle Foibe. Non senza amarezza per le polemiche che sono scaturite nei giorni scorsi, con alcune sottolineature sugli impegni da sempre assunti da Anpi per commemorare le vittime delle foibe e dell'esodo dall'Istria, con la necessità di mettere i classici puntini sulle i per spiegare come sono andate le cose. Ma l'associazione ci sarà. «Lo abbiamo deciso per evitare che continuassero ulteriori speculazioni da parte di chi non ne è degno, per il trascorso che ha avuto o per quello che rappresenta, su un argomento così importante e drammatico della nostra recente storia». Le parole sono del presidente della sezione di Jesolo, Roberto Ambrosin, che ieri mattina, con il suo vice Elio Pavanello e il componente di segreteria Luigi Piva, ha spiegato la posizione dell'associazione in merito al monumento dello scultore Sergio Dalla Mora, che sarà inaugurato in occasione del Giorno del Ricordo.
LE DIVISIONI
A scatenare le polemiche, la targa - installata e poi rimossa - con le date 1920-1945, poste per ricordare i martiri delle foibe, ma anche i crimini commessi dal regime fascista, che scatenarono la vendetta dei partigiani titini. Una proposta, quella della retrodatazione politica, che in un primo momento era stata condivisa dalle altre associazioni combattentistiche riunite nel coordinamento AssoArma. Ma le polemiche di Fratelli d'Italia e l'intervento dell'associazione degli esuli istriani-dalmati, hanno fatto saltare l'intesa.
A questo punto è stata messa in discussione la presenza di Anpi alla cerimonia del 10 febbraio. La decisione è arrivata ieri. «Come Anpi non avevamo bisogno di un monumento», ha detto Ambrosin: «Noi sappiamo di cosa stiamo parlando. Siamo l'unica associazione, fra quelle che compongono il coordinamento, ad avere nel proprio regolamento il Giorno del Ricordo, ma anche quello della Memoria celebrato il 27 gennaio, che qualcuno ignora, il 25 aprile, che qualcuno vorrebbe abolire, il 2 giugno festa della Repubblica e il 4 novembre giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. Avremmo voluto che il monumento rappresentasse tutto ciò. La datazione 1920-1945 avrebbe dovuto rappresentare le foibe come effetto dell'odio verso gli italiani identificati con il fascismo occupante e le sue atrocità».
Tutti alla cerimonia, quindi. «Auspichiamo che tutto si svolga nel migliore dei modi e senza la partecipazione dei fascisti del terzo millennio, come loro si definiscono».
Fabrizio Cibin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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