La tragedia al Molinetto della Croda: tutti assolti

Mercoledì 9 Gennaio 2019
La tragedia al Molinetto della Croda: tutti assolti
LA SENTENZA
TREVISO Non ci sono colpevoli per la tragedia di Molinetto della Croda, costata la vita a quattro persone sotto il tendone della Pro Loco che ospitava la festa dei omi che la sera del 2 agosto del 2014 venne travolto da una piena improvvisa del torrente Lierza. Un'onda di fango e acqua che non lasciò scampo a Luciano Stella, Giannino Breda, Maurizio Lot e Fabrizio Bortolin.
Ieri il Gup Angelo Mascolo ha assolto in abbreviato e con formula piena (per non aver commesso il fatto) i quattro imputati che la Procura di Treviso aveva indagato a vario titolo per i reati di disastro colposo, omicidio colposo e mancata richiesta di autorizzazione per lo svolgimento di una manifestazione pubblica. Si tratta del presidente della Pro Loco di Refrontolo, Valter Scapol, dell'architetto Annalisa Romitelli, all'epoca dei fatti responsabile dell'ufficio tecnico del Comune, dell'architetto Leopoldo Saccon e del geologo Celeste Granziera, tecnici della Tepco, lo studio che si occupò della consulenza per la redazione del Piano di assetto territoriale (Pat) del Comune al cui interno, secondo la Procura, l'area del disastro non veniva contemplata come zona a rischio idrogeologico.
Ma durante il dibattimento l'esame della documentazione tecnica ha invece dimostrato che nel Pat in vigore nel 2014 Molinetto della Croda era indicato come zona a rischio esondazione e ristagno idrico. Per questo, il perito nominato dal Gup ha sostenuto, nella sua relazione, che sul banco degli imputati ci sarebbe dovuto essere non tanto il Pat quanto il Piano di protezione civile. «Ma nessun piano pur efficiente o ben organizzato - si legge nella relazione - avrebbe potuto evitare la tragedia causata da un evento imprevedibile e straordinario».
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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