Il Pm si difende: «Chi mi accusa è in cura»

Lunedì 18 Dicembre 2017
Il Pm si difende: «Chi mi accusa è in cura»
IL PROCESSO
PADOVA Si è difeso con forza, lui che per mestiere invece è portato - in qualità di Pubblico Ministero - a sostenere le accuse. Ma stavolta sul banco degli imputati - e di fronte al Consiglio superiore della magistratura, è salito Davide Nalin, pm padovano in forza alla Procura di Rovigo. Il quale ha portato a sua difesa alcuni documenti che danno una visione diversa del caso: in particolare, il fatto che la ragazza che ha mosso le accuse sarebbe stata in cura due volte per problemi psichici, una prima volta nel 2007 e una seconda nel novembre 2016.
Il caso che lo vede coinvolto è quello delle aspiranti toghe costrette a indossare la minigonna da Francesco Bellomo, Consigliere di Stato, amico e collega di Nalin e soprattutto direttore della scuola di formazione giuridica in cui si sarebbero svolti i fatti. Un caso che oggi dovrebbe vivere una svolta decisiva, perché è attesa la decisione del decisione del Csm proprio in merito alla posizione del pubblico ministero Davide Nalin.
Il 38enne sostituto procuratore si è trovato davanti al consiglio di disciplina perchè accusato di avere fatto da assistente al consigliere di Stato Francesco Bellomo (direttore della scuola di formazione giuridica Diritto e Scienza), intervenendo per sanare dissidi tra le ragazze e Bellomo e procurando per lui foto delle donne nude. Giovani, secondo l'accusa, sottoposte a un regolamento che comprendeva anche un codice di abbigliamento fatto di minigonne e tacco 12, e che per questo si trovavano in uno stato di prostrazione psicologica di fronte ai due docenti; per il timore di vedersi precluso l'accesso in magistratura finivano quindi per accettare tutto quello che veniva loro richiesto.
Per queste accuse, il sostituto procuratore è finito sotto azione disciplinare al Csm con la richiesta di sospensione cautelare delle funzioni e dello stipendio. Venerdì scorso a Roma il pm Nalin in audizione davanti al consiglio di disciplina del Csm ha cercato di smontare passo dopo passo le accuse a lui mosse. Eccome come.
LA DENUNCIA
A denunciare Nalin sarebbe stata una sola ragazza e non più allieve della scuola come in un primo momento è stato divulgato. A segnalarlo al Csm, il 23 giugno di quest'anno, è stata la giovane che ha avuto una relazione sentimentale con Bellomo a partire dal gennaio del 2016. E se lei ha voluto denunciare il pm padovano, non è vero invece che tutto è partito da suo padre. Il genitore sentito in due audizioni del 27 dicembre dell'anno scorso e del 19 gennaio di quest'anno dal consiglio della giustizia, non si è mai lamentato della condotta del magistrato Nalin nei confronti della figlia e non lo ha segnalato al Csm.
LA RAGAZZA
La difesa di Nalin si è concentrata soprattutto sulle dichiarazioni rese dalla giovane aspirante magistrato, perché considerate poco attendibile. Il motivo? La giovane allieva soffrirebbe di una malattia psichica, che in base alla documentazione presentata si è manifestata la prima volta nel 2007 e una seconda volta nel novembre del 2016. Così, sempre in base all'azione difensiva del pm padovano, l'interpretazione dei fatti offerta il 23 giugno del 2016 con la presentazione della denuncia, non può ritenersi attendibile in assenza di altri riscontri.
Inoltre per quanto riguarda la foto intima di lei spedita da Nalin a Bellomo, non ci sarebbe alcuna prova documentale come mail o sms. Nel corso dell'audizione di venerdì poi, la giovane sentita dal consiglio di disciplina ha così descritto il pm Nalin: «Con me è sempre stato pacato e gentile». E ancora la ragazza, ascoltata anche lei dal consiglio della giustizia, ha dichiarato in merito a quando accadeva all'interno della scuola nella sede di Milano: «...Io ho avuto rapporti solo con il consigliere Bellomo. Il consigliere Bellomo è il docente dei corsi e tiene i rapporti con i borsisti. Preciso che non ci sono altri docenti... L'impressione di noi allievi era che lui sostanzialmente facesse tutto...». Insomma nella deposizione dell'allieva non è mai stato menzionato il pm Nalin.
CERTIFICATI E OMISSIS
Durante l'udienza il pm Nalin si è anche difeso portando al consiglio di disciplina una serie di certificati medici. Il magistrato ha difficoltà nel deambulare ed è stato costretto a sottoporsi a una serie di terapie, tanto da risultare in pochissime occasioni presente nella scuola di Milano. E poi, ancora secondo la difesa del magistrato padovano, gli atti trasmessi dal consiglio di presidenza sono caratterizzati da vistosi e numerosi omissis. Una incompletezza degli atti che avrebbe pregiudicato il suo diritto di difesa. In particolare mancherebbero molte pagine, almeno quindici nelle quali sarebbe riportata la reale natura della malattia psichica della ragazza.
Marco Aldighieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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