Frasi razziste, professoressa licenziata

Sabato 14 Gennaio 2017
Frasi razziste, professoressa licenziata
È stata licenziata. La professoressa Fiorenza Pontini, docente di inglese del liceo classico veneziano Marco Polo, a luglio si era affidata a Facebook per esprimere alcune frasi razziste contro i migranti. Il ministero ha deciso che il suo comportamento non era compatibile con il ruolo di insegnante ed educatrice, dandole il benservito.
La docente non era nuova a episodi del genere, dato che già in passato aveva insultato un meridionale e per questo le era stato comminato un provvedimento di sospensione per due mesi. All'epoca di quel fatto Pontini svolgeva il suo ruolo in un altro liceo classico veneziano, il Marco Foscarini. L'attenzione su di lei si era iniziata a far sentire non appena arrivata al nuovo istituto, con il passaparola tra gli studenti che pian piano hanno iniziato a osservare il profilo della docente. Un profilo aperto, visibile a tutti, e che infatti tutti hanno visto. Chi direttamente, chi indirettamente, ma le frasi e i concetti di stampo razzista e xenofobo, riportati dai media, sono arrivati fino in Parlamento. Anche le televisioni si sono movimentate, con l'inviato delle Iene Cristiano Pasca a chiederle i motivi di tanto astio, senza che però la Pontini affermasse altro che: «Ho chiesto scusa alla preside». Scuse riguardanti frasi che, in un italiano traballante, recitavano: «Mi dispiace sentire che più di qualche migrante si salva. Questa invasione di profughi è la peste del terzo millennio con la differenza che la malattia è stata sconfitta questa ce la terremo ad infinitum», oppure «Almeno morissero tutti», riferito alla pubblicazione di una notizia in cui si riportava un malore per un imam. Ma la docente non nascondeva il suo odio rendendosi anche più esplicita: «Bisogna ucciderli tutti», «Sono tutti delinquenti», «Vanno estirpati alla radice», «Vi brucerei vivi». Senza risparmiare i bambini: «A poi ho torto quando dico che bisogna eliminare anche i bambini dei mussulmani, tanto sono tutti futuri delinquenti». A completare il quadro del suo profilo online erano anche alcune foto del duce. Salvo poi inneggiare al salvataggio di animali in difficoltà o alla fede verso la Madonna.
Non è stato mai del tutto chiarito quale fosse il suo comportamento in aula. Appena emersa la notizia, gli studenti si erano spaccati. C'era chi chiedeva che fosse immediatamente rimossa dal ruolo, sostenendo che il suo odio razziale fosse evidente anche durante le ore di insegnamento. E chi invece affermava che il suo lavoro lo svolgesse correttamente, avendo anche fatto proiettare un film in aula dai tratti tutt'altro che razzisti. Certo è che il liceo si è mobilitato. Nella scuola veneziana è andato sia il prefetto Domenico Cuttaia, sia la presidente della Camera Laura Boldrini, che ha voluto confrontarsi con i ragazzi per capire la situazione ed affermare l'importanza dei valori del rispetto e dell'uguaglianza. Valori più volte ribaditi anche dalla dirigente scolastica Anna Valeria Guazzieri trovatasi a gestire una difficile e complessa situazione.
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