Di Maio: «Il Veneto avrà l'autonomia»

Venerdì 4 Gennaio 2019
LA VISITA
dal nostro inviato
ALLEGHE (BELLUNO) Più che vacanze di Natale, due giorni (e una notte) di visite, strette di mano, incontri, richieste di selfie. Ma forse memore del pur amichevole avvertimento ricevuto dal governatore Luca Zaia («Ai veneti preme una sola cosa: la parola data»), il ministro Luigi Di Maio teneva a mantenere la promessa fatta lo scorso 9 novembre, quando in elicottero si era calato giù nell'epicentro del disastro e ai bellunesi stremati dal maltempo aveva assicurato: «Ritornerò». Così è stato, da ieri e fino ad oggi il vicepremier va su e giù per Alleghe e Rocca Pietore, determinato a onorare gli impegni assunti sia sulla ricostruzione che sull'autonomia, anche per scacciare i dubbi aleggiati in questi convulsi 55 giorni.
L'INTESA
Archiviata la manovra, e in procinto di varare il reddito di cittadinanza attraverso un decreto che correggerà la bozza nella parte riguardante gli stranieri («Il nostro obiettivo è darlo ai cittadini italiani»), il capo politico del Movimento 5 Stelle rassicura gli alleati della Lega pure sul fronte dell'intesa sull'autonomia: «Ho preso l'impegno con i veneti che l'avremmo portato in Consiglio dei ministri prima di Natale ed è stato così. Nei prossimi giorni abbiamo degli incontri importanti, risolutivi su una serie di punti, ma come ci siamo detti nel cronoprogramma, per febbraio deve essere pronto il documento che poi il presidente del Consiglio deve discutere con i presidenti delle Regioni».
Di Maio ne fa una questione di tempi, ma anche di contenuti: «Non c'è nessuna volontà di disattendere il referendum. L'autonomia a questa regione, così come alla Lombardia e a tutte quelle che la chiederanno, si deve dare in un'ottica di un'Italia che resta sempre solidale. Perché io non credo che i veneti vogliano togliere niente ad altre regioni, vogliono soltanto l'autonomia che hanno chiesto con un referendum e che gli sarà data perché gli deve essere data. In questi giorni vedo che si sta giocando con i nostri ministri a provare a dire di chi è la colpa del fatto che l'autonomia non è stata ancora data al Veneto, ma garantisco che stiamo lavorando al massimo delle nostre forze e volontà per ottenere questo risultato il prima possibile».
I DANNI
Ma se Di Maio è tornato nell'Agordino, è soprattutto per fare il punto sul dopo-emergenza, insieme a 16 sindaci e a decine di imprenditori, riuniti all'hotel alla Posta di Caprile. «Sono qui rimarca il ministro alo Sviluppo Economico per dire che ce la mettiamo tutta per ripristinare la normalità in questo territorio. La mia presenza vuole innanzi tutto testimoniare che le strutture turistiche sono pienamente operative, ma anche confermare lo stanziamento di 4 miliardi in legge di Bilancio contro il dissesto idrogeologico». Roberto Padrin, presidente della Provincia di Belluno, lancia un appello: «Permetteteci di spendere le risorse in maniera veloce e facile». Il vicepremier concorda: «Cercheremo di far passare i soldi attraverso le ordinanze di Protezione Civile, in modo da accelerare la liquidazione. Inoltre nel decreto Semplificazione contiamo di inserire gli indennizzi diretti alle imprese, al posto del credito d'imposta spalmato su più anni. Il problema infatti è la burocrazia, non i finanziamenti: quelli ci sono e ce ne sono anche di arretrati, ma appunto bloccati». Qualche soldino in più però non guasta e allora Di Maio ribadisce, piaccia o no all'omologo leghista Matteo Salvini, che la prossima priorità riguarderà la scure sulle indennità dei parlamentari: «L'abbiamo fatto con i vitalizi degli ex, non si vede perché non dovremmo farlo pure con gli stipendi de gli attuali. Credo che lo Stato italiano abbia ancora da tagliare altri sprechi e privilegi, da investire in cose importanti, come abbiamo fatto noi parlamentari del M5s e pure i consiglieri regionali veneti».
Evidenzia al riguardo il deputato bellunese Federico D'Incà: «Con le nostre autoriduzioni, abbiamo destinato 2 milioni al fondo per i Comuni alluvionati. Inoltre devolviamo 8.000 euro, avanzati dalla campagna elettorale, all'istituto comprensivo di Alleghe». Una realtà che conta 350 studenti, distribuiti in 10 plessi e 5 Comuni. «Siamo riconoscenti per un segnale concreto che dice alla gente di montagna: restate qui», sottolinea il dirigente scolastico Paolo Giovanni Zanin. Aggiunge il sindaco Siro De Biasio: «Grazie per non esservi dimenticati di noi». Ma non bisognerà scordarsi nemmeno del lago, a lungo noto solo per i suoi misteri e adesso pure per i suoi detriti, così descritti da Sergio Pra, presidente di Dolomiti Stars: «Il livello dell'acqua ha raggiunto 1,80 metri, a causa di 300.000 metri cubi di materiale, per un costo di rimozione stimato in 7 milioni. Numeri che ci preoccupano, in vista della stagione estiva». Per questo stamattina gli operatori turistici incontreranno il ministro Di Maio proprio sul lungolago e il 14 gennaio, notizia di queste ore, vedranno il governatore-commissario Luca Zaia.
Angela Pederiva
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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