Zaia: tra i profughi tanti i malati di mente

Domenica 31 Luglio 2016
TREVISO - Il governo assegna altri 1000 profughi in Veneto e il presidente della Regione, Luca Zaia, torna a protestare. «La filosofia è quella di aspettare il barcone successivo - ha detto - Non saranno gli ultimi 1000. Ci sono sbarchi continui e non c'è neanche la prospettiva di un progetto alternativo che li fermerà. Questa non è più un'emergenza ma una situazione radicalizzata». E non priva di pericoli come emerge dai recenti attentati in Germania e Francia. Il governatore cita recenti statistiche secondo le quali a Nordest si troverebbero in precarie condizioni psichiatriche 10 profughi ogni 100 tra quelli accolti.
«Tanti di loro frequentano i centri di salute mentale, quindi siamo davanti a persone che hanno più di qualche problema - sottolinea Zaia - Se a questo ci aggiungiamo che ormai il prototipo dei foreign fighters o dei lupi solitari è quello dello squilibrato che prende un camion e ammazza 84 persone o che prende un coltello e va ad ammazzare un prete durante una messa - conclude Zaia - non è che siamo messi bene».
Infine, rispetto al problema generale della lotta al terrorismo e del rapporto con il mondo islamico, per il governatore del Veneto «non bisogna generalizzare, ma neanche pensare che il "porgi l'altra guancia" sia la soluzione vera. Non tutti gli islamici sono terroristi, ma tutti i terroristi sono islamici». Secondo Zaia neanche «fiaccolate e altre cose del genere servono più. Se si vogliono fare delle iniziative con gli islamici le si facciano, però il vero tema è che la condanna da parte loro deve essere sempre puntuale, mai richiesta, sempre spontanea».

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