Rave party sul fiume, muore a 19 anni

Lunedì 25 Luglio 2016 di Il giovane veneziano si è sentito male durante la festa in un luogo isolato, sulle rive del Tagliamento
Rave party sul fiume, muore a 19 anni
È morto sabato notte, a 19 anni, durante un rave party sul greto del fiume Tagliamento. I medici che hanno tentato di salvargli la vita sospettano che la causa sia un micidiale cocktail di alcol e sostanze stupefacenti. Federico Diana era arrivato da Martellago, in provincia di Venezia, per partecipare alla "festa" tra le grave di Rosa e Carbona. Una nottata all'insegna del divertimento più sfrenato che si è trasformata in tragedia. A portarlo all'ospedale di San Vito al Tagliamento sono stati due amici, ma quando è arrivato il suo cuore si era già fermato. Erano circa le due e il personale medico e infermieristico del pronto soccorso ha tentato inutilmente di rianimarlo. Una morte assurda, sulla quale stanno cercando di fare luce i carabinieri della Compagnia di Pordenone, al comando del maggiore Marco Campaldini.
Il rave party prometteva una serata di musica techno. All'invito, attraverso un tam tam di messaggi su WhatsApp e Facebook, avevano risposto circa 150 ragazzi, quasi tutti provenienti dal Veneto, oltre a qualche giovane delle province di Pordenone e Udine. Avevano scelto una zona sperduta tra Rosa e Carbona, lontano dalle abitazioni e da occhi indiscreti. Federico Diana, 19 anni tutti da vivere, era arrivato assieme ad alcuni amici. La festa era cominciata da poco quando, all'improvviso, ha cominciato a star male: faceva fatica a respirare e sudava, poi ha perso conoscenza. All'1.39 è arrivata una telefonata alla centrale operativa del 118. Al telefono c'era una ragazza che, con voce disperata e allarmata, chiedeva aiuto per un amico che non si sentiva bene. Ma la sua voce giungeva disturbata a causa della musica techno e goa a volume assordante.
Dall'ospedale di San Vito era pronta per partire un'ambulanza, ma la giovane non è stata in grado di dare indicazioni precise sul luogo dove si teneva il rave party. Così due amici hanno caricato Federico Diana sul sedile posteriore della sua Opel Astra e lo hanno portato al pronto soccorso percorrendo le strade sterrate nel buio. Hanno riferito che si era sentito male, ma non sapevano cosa poteva aver assunto. I genitori di Federico Diana sono stati avvisati della morte del figlio all'alba. Si sono subito messi in viaggio verso San Vito: ad attenderli hanno trovato soltanto disperazione e dolore.
I carabinieri hanno messo in campo tutti gli uomini disponibili (la mattina è arrivato anche un elicottero da Treviso) e identificato una cinquantina dei 150 partecipanti che, appena saputo della morte del diciannovenne, hanno abbandonato in fretta e furia l'area del rave party per non avere guai. E proprio nell'area della festa sono state abbandonate decine di lattine e bottiglie di vetro, flaconi di metadone, una ricevuta dell'ospedale San Camillo di Venezia, "pipotti" da sniffo, salviette, cartine per sigarette. Tutti ingredienti indispensabili per un rave party.
A far chiarezza - anche sull'organizzazione della festa, che non era autorizzata - saranno ora le indagini. Molte indicazioni potranno arrivare dall'autopsia, che il pm Pier Umberto Vallerin potrebbe disporre già nella giornata di oggi.
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