Borrelli (5S): non vogliamo più uscire dall'euro,

Martedì 20 Maggio 2014
Borrelli (5S): non vogliamo più uscire dall'euro,
Cosa non funziona in questa Europa?
«L'impianto economico, a partire dal Fiscal compact. Ma la prima cosa su cui metteremo il naso sono i finanziamenti Ue: è forte il sospetto che una buona parte finisca in mano alla criminalità organizzata, soprattutto al Sud, dove sono destinati in prevalenza». David Borrelli, consigliere comunale a Treviso dal 2008 al 2013, imprenditore, 43 anni, grillino della prima ora, fedelissimo di Grillo-Casaleggio, gestore di meet up, è il candidato numero due del M5S a Nordest.
Perchè bisogna abbandonare l'euro?
«L'euro è stato un errore, ci hanno fatto entrare a forza, con trucchi contabili, il Paese non era pronto».
C'è chi disegna scenari drammatici per l'Italia in caso di uscita traumatica dalla moneta unica. Cosa rispondete e non è contraddittorio chiedere contemporanemante gli eurobond, come fa il M5S?
«Se l'uscita si verificasse di colpo, credo anch'io ci sarebbero conseguenze molto pesanti. E infatti noi non vogliamo uscire dall'euro. La usiamo come minaccia, come arma di trattativa politica».
Ma il referendum per l'uscita dall'euro è il primo dei vostri sette punti
«Lo era. L'abbiamo spostato all'ultimo posto del programma perchè sia chiaro che lo intendiamo come ultima spiaggia».
Chiedete l'abolizione del Fiscal compact, ma non si capisce come affrontate il nodo della crescita e dell'occupazione
«L'Italia ha firmato un accordo-capestro, il Fiscal compact, che non può rispettare, soprattutto con un Pil fermo o in calo. Non è credibile che il Paese mantenga i vincoli e il pareggio di bilancio se non devastando lo stato sociale. Vorremmo invece poterci indebitare per rilanciare la nostra economia».
Restituirete la diaria da eurodeputati?
«Nell'atto di accettazione della candidatura non è previsto come obbligatorio. La scelta è personale».
Farete i battitori liberi anche a Strasburgo o cercherete gli altri partiti euroscettici?
«L'Europa è diversa dall'Italia, le alleanze sono fondamentali. Fin dal primo giorno cercheremo di costruirle con movimenti con la nostra visione e anche con singoli eurodeputati».
Con chi le escludete a priori?
«No a estremisti e al Fn di Marine Le Pen».
Dicono: i grillini fanno solo denuncia, raccolgono frustrazioni e rabbia ma non si sporcano le mani con l'attività di governo e i compromessi che comporta
«Noi non votiamo la fiducia in Italia a questi partiti che riteniamo responsabili di aver portato il Paese in queste condizioni».
C'è poca democrazia interna nel M5S?
«Il problema è che ce n'è troppa. Ognuno fa quello che vuole, questo è il dramma».
Veramente nel M5S ci sono stati espulsioni di parlamentari - con procedure sommarie e non senza attacchi personali - solo per aver espresso dissenso o critiche verso taluni comportamenti
«Chi prende un impegno e non lo rispetta è giusto cacciarlo, questo è fondamentale. Cambiare idea è legittimo, ma allora ci si dimette».
Referendum indipendenza del Veneto: è favorevole?
«Va bene ogni forma di voto, di espressione della volontà popolare. Voterei "sì"».
Ogni giorno vi scagliate contro Renzi e il suo governo di larghe intese. Curioso: senza Grillo non ci sarebbe stato l'avvento di Renzi
«Abbiamo costretto il Pd a sparare l'ultima cartuccia, adesso hanno il fucile scarico».
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