Altopiano di Asiago, l'orso continua a colpire Coldiretti: prima dell'animale tutelare la gente

Martedì 19 Agosto 2014
Altopiano di Asiago, l'orso continua a colpire Coldiretti: prima dell'animale tutelare la gente
L'orso M4 torna a colpire e riesplode la polemica. Stavolta la preda è una manza razza Limousine ed è il quarto capo sbranato a malga Mandriolo. Arriva così a quota venti la conta dei bovini razziati dall'orso sull'Altopiano. «Solo un caso che non abbia ancora attaccato l'uomo – commenta Martino Cerantola, presidente provinciale di Coldiretti Vicenza - ma in un periodo di grandi presenze sull'Altopiano occorre agire subito per garantire la sicurezza alle persone». Coldiretti esorta a intensificare gli sforzi per catturare M4, munirlo di radiocollare e trasferirlo altrove. Si associa Dino Panozzo, presidente di Coldiretti Asiago: «Le autorità riflettano in particolare sullo stato d'animo delle persone che vivono sulla propria pelle e con una tensione preoccupante, da oltre due mesi, le scorribande dell'orso».
«Dobbiamo risolvere il problema orso sul campo, non nelle aule dei tribunali - commenta il consigliere regionale Costantino Toniolo (Ncd) - allevatori e produttori di miele non possono andare sul lastrico per l'interesse ambientale imposto dalle norme Ue e dalle leggi italiane». M4 non è l'unico nel mirino, c'è anche l'orsa Daniza protagonista a Ferragosto dell'aggressione a un cercatore di funghi nei boschi di Pinzolo, in Trentino. A difesa dei plantigradi si schiera Wwf Italia.
«I provvedimenti vanno concordati a livello nazionale e sovranazionale», chiede Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia. In Lessinia sale invece il timore per la presenza dei lupi. La seconda cucciolata, con sette piccoli, nata dall'incontro tra i lupi Giulietta e Slavc va vista come una bella notizia, «anche se comprendo bene i timori di quanti vivono in Lessinia svolgendo attività di allevamento», sostiene il governatore Luca Zaia. E dalle prossime settimane sono previsti incontri con le comunità locali. «L'obiettivo - aggiunge l'assessore alla caccia Daniele Stival - è fornire una corretta e completa informazione sul ritorno del lupo in Lessinia, le misure da intraprendere per evitare danni e i contenuti della delibera di giunta che ha portato a 25 mila euro il tetto per il risarcimento dei danni, anche indiretti, alle produzioni agricole e zootecniche». Sul versante prevenzione e contenimento dei danni si punta a mettere a disposizione degli allevatori recinzioni elettrificate o cani da guardia appositamente addestrati.

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