Nuovo obiettivo 4.700 profughi

Venerdì 10 Febbraio 2017
Si traduce in 4.744 unità, per il Friuli Venezia Giulia, il piano nazionale di ripartizione dei richiedenti asilo e dei rifugiati elaborato dal ministro Marco Minniti. La proposta, che non è ancora legge né un decreto, declinata a livello regionale e provinciale prevede una simulazione su un'accoglienza complessiva di 200mila posti. Considerando che attualmente i richiedenti asilo in regione sono circa 5mila, si andrebbe incontro ad una diminuzione delle unità purché tutti i Comuni facciano la propria parte: il piano prevede un numero fisso di 6 posti in quelli sino a 2mila abitanti, minimo 6 richiedenti nei Municipi oltre i 2mila abitanti e 2,0 posti ogni mille abitanti nei 14 Comuni capoluogo sede di Area Metropolitana.
La proposta, nel giro di poche settimane, dovrebbe approdare in Parlamento. Per il Friuli Venezia Giulia, ha spiegato l'assessore, i centri di prima accoglienza restano indispensabili pertanto gli hub di Udine e Pordenone (Cavarzerani, Friuli e Monti) non chiuderebbero i battenti ma verrebbero alleggeriti svuotandoli nei Comuni che attualmente non accolgono, fermo restando che non esiste l'obbligatorietà. Ma la proposta del ministro prevede anche di aumentare l'organico delle 42 commissioni territoriali per velocizzare i tempi di risposta e 13 tribunali specializzati nei ricorsi (nessuno in Friuli Venezia Giulia).
Obiettivi da raggiungere: un'accoglienza diffusa e integrata, qualificate professionalità, monitoraggio costante della spesa e qualità del servizio. A livello provinciale, Gorizia passerebbe a 536 richiedenti asilo, Pordenone a 1.211, Trieste a 877 e Udine a 2.120 richiedenti asilo. Per quanto riguarda i Centri per il rimpatrio, il piano prevede 80 posti per ciascuna struttura (una in ogni regione per un totale di 20 centri per 1600 posti complessivi).
In Friuli Venezia Giulia resta aperta l'ipotesi di Gradisca ma nulla va dato per scontato. Attacca Barbara Zilli (Ln): «Una beffa, il numero delle presenze aumenterebbe sistematicamente senza considerare gli incessanti arrivi da Tarvisio mentre l'accoglienza diffusa continua a rivelarsi fallimentare e ad alimentare un business senza ricadute economiche per i nostri cittadini». Secondo il Carroccio «le commissioni territoriali andrebbero eliminate del tutto e sostituite con un ricorso diretto al Giudice di Pace» e ancora «le prefetture dovrebbero imporre il controllo diurno e notturno, per tutte le 24 ore».
Ad invocare il presidio di pattuglie dell'Esercito nelle ore notturne alla Cavarzerani di Udine è stato Roberto Novelli (Fi) chiedendo che la Regione sottoscriva un accordo con il ministro della Difesa «per far sentire più sicuri i cittadini».
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