L'ambasciatore a Roma Razov: «Il dialogo Russia-Nato riparta con lo spirito di Pratica di Mare»

Domenica 10 Giugno 2018 di Marco Ventura
L'ambasciatore a Roma Razov: «Il dialogo Russia-Nato riparta con lo spirito di Pratica di Mare»
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Pienone, giovedì scorso, al ricevimento dell’Ambasciatore della Federazione russa in Italia, Sergey Razov. Dal presidente del Senato, Casellati, al ministro dell’Interno Salvini, clima da grandi occasioni nel parco della strepitosa Villa Abamelek al Gianicolo. Segno che i tradizionali buoni rapporti dell’Italia con la Russia hanno avuto un ulteriore impulso con l’esecutivo giallo-verde. 

Ambasciatore Razov, il governo Conte si presenta come “governo del cambiamento”. Lo sarà davvero? 
«Per il momento possiamo giudicare la sua linea politica solo sulla base del contratto elaborato da Movimento 5Stelle e Lega, e del discorso del premier Conte in Parlamento. In effetti, non sono poche le proposte e le iniziative di respiro che il “governo del cambiamento” intende realizzare. Sarà il tempo a dimostrare quanto profondi saranno nella pratica i cambiamenti. In ogni caso noi auguriamo al governo di avere successo nel realizzare quegli obiettivi che rispondono agli interessi vitali dei cittadini italiani».

Si aspetta dall’Italia maggiori sforzi per eliminare le sanzioni contro la Russia, incidendo anche sulle scelte della Ue?
«Le sanzioni esercitano un’influenza negativa sia sul clima politico generale delle relazioni Russia-Ue, sia su alcuni aspetti concreti della collaborazione. Molti Paesi europei, e l’Italia non fa eccezione, subiscono perdite consistenti. Certamente abbiamo prestato attenzione alle dichiarazioni degli ultimi giorni sull’intento dell’Italia di farsi promotrice di un superamento del sistema delle sanzioni, e ne apprezziamo il valore». 

Le imprese italiane hanno perso 3 miliardi di euro con le sanzioni. Come recuperare?
«Non siamo stati noi a introdurre le sanzioni e non sta a noi revocarle. Noto però con soddisfazione che le relazioni economiche tra i nostri due Paesi continuano a svilupparsi anche nelle attuali condizioni di difficoltà. Siamo soddisfatti della dinamica positiva dello scambio commerciale che nel 2017 è stato di quasi 24 miliardi di dollari. Nei primi mesi di quest’anno la crescita è stata vicina al 10%, il che ispira ottimismo». 

Per il finanziere Soros, Salvini sarebbe stipendiato dal Cremlino…
«Dubito che Soros abbia accesso alle casse del Cremlino che pagano gli stipendi. Il leader della Lega ha dichiarato di “non avere mai ricevuto né una lira, né un euro, né un rublo dalla Russia”. Nulla da aggiungere».

L’insistenza di Di Maio sull’alleanza con gli Usa indica un approccio differente tra M5S e Lega sul posizionamento dell’Italia rispetto a Usa e Russia…
«La Russia, a differenza di altri Paesi, non ha mai suggerito all’Italia con chi dovesse avere relazioni di amicizia e tanto meno indica le priorità della sua politica estera. La prima legge della diplomazia è la non ingerenza negli affari interni di altri Stati, e nei rapporti tra partiti. Le priorità sono indicate con sufficiente precisione nel contratto e nel discorso del premier Conte al Parlamento. Quanto a noi, salutiamo con favore gli sforzi del nuovo governo italiano per risanare il clima e potenziare le nostre relazioni».

Quali i punti di contatto e quali le differenze tra Italia e Russia circa la costruzione dei corridoi di trasporto del gas?
«La diversificazione dei percorsi di transito del gas russo verso l’Italia è una esigenza oggettiva. Oggi procede con dinamismo il progetto ‘North stream-2’ che incrementerà le forniture di gas al Nord Europa. La costruzione di un corridoio Sud favorirebbe il consolidamento della sicurezza energetica degli Stati del Sud Europa, Italia compresa. La scelta di questa e di altre opzioni è oggetto di negoziati tra società e paesi coinvolti».

Il governo Conte saprà favorire il ritorno allo spirito di Pratica di Mare e la ripresa delle relazioni Russia-Nato?
«Le decisioni assunte dai summit Nato del Galles nel 2014 e di Varsavia nel 2016, che hanno acceso il semaforo rosso a una serie di fondamentali indirizzi della collaborazione quali la lotta al terrorismo, l’Afghanistan e altri, hanno inferto duri colpi alla collaborazione con l’Alleanza. Non potremmo che salutare con favore il ripristino di un dialogo a pieno formato Russia-Nato, basato sui principi della fiducia reciproca, della collaborazione paritaria e che tenga conto dei problemi reali in materia di sicurezza».

Tra Russia e alcuni Stati europei, soprattutto la Gran Bretagna, è in atto una “guerra delle spie” e ci sono attriti sulla cyber security. Quale ruolo può svolgere l’Italia in questo conflitto?
«Noi contiamo sul buon senso e sulla ponderazione e moderazione dettate da genuini interessi nazionali. In merito alla cyber, security non molto tempo fa abbiamo proposto ai colleghi italiani consultazioni bilaterali che potrebbero consentire il superamento di eventuali preoccupazioni». 

In Russia avete introdotto la flat tax. La consiglierebbe all’Italia?
«Da noi la tassa sulle persone fisiche è al 13 per cento. La nostra esperienza dimostra che la flat tax è un deterrente dell’evasione fiscale e crea condizioni favorevoli alla crescita economica. Mi astengo dal dare consigli di qualsiasi tipo».

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