Nucleare, missili e aerei la spesa record degli Usa

Lunedì 10 Aprile 2017 di Marco Ventura
Nucleare, missili e aerei la spesa record degli Usa
L’immagine forse più scioccante del pericolo rappresentato dal regime nord-coreano e dalla sua ossessionante passione militarista invase giornali, siti e Tv di tutto il mondo nel 2013 con l’immagine di schiere marcianti di soldati forniti di una specie di zaino contrassegnato dal simbolo nucleare. In pratica, un nutrito manipolo di kamikaze, suicidi, atomici. Ma i nord-coreani guidati dal dittatore Kim Jong-un dal 2011, anno della morte del padre, sono accreditati anche di diavolerie proibite come laser accecanti e variegate armi chimiche. Ci sono poi l’obbligatorietà di un interminabile servizio di leva esteso alle donne, e fino a 6 milioni di riservisti addestrati oltre al più alto numero di uniformi al mondo in rapporto alla popolazione (quasi 48 per mille abitanti).

I TEST
Infine: l’asso nella manica nucleare, esibito in test che ogni volta fanno tremare Corea del Sud e Giappone. Ma al di là del faccione tragicamente sorridente del dittatore e del numero di mezzi a disposizione (4200 carri armati, 4100 veicoli corazzati, 2400 lancia-missili multipli, 2250 cannoni semoventi, un totale di 944 velivoli compresi 458 fra caccia e intercettori, 169 addestratori e 202 elicotteri, più 20 d’attacco, e 967 unità della flotta compresi 70 sottomarini), l’età e la manutenzione dei diversi “pezzi” lascia a desiderare, spesso risale a forniture sovietiche degli anni ’50. Gli Stati Uniti, superpotenza militare mondiale, possono schierare una ventina di portaerei contro nessuna dei sud-coreani, 8848 carri armati, oltre 41mila corazzati, 1934 cannoni semoventi e altri 1299 pezzi d’artiglieria trasportati, più 1331 lanciamissili multipli. Imponente la forza aerea con oltre 13mila velivoli (compresi più di 2300 caccia e oltre 5mila elicotteri, e 957 d’attacco, e una flotta di 415 unità navali inclusi 75 sottomarini ben più potenti e moderni di quelli sud-coreani). Quando la tensione con la Corea del Nord è salita, gli americani hanno ridislocato le forze nell’area, spostando pure un super radar galleggiante dalle Hawaii e piazzando il sistema antimissile Thaad (“Terminal high altitude defense”, ossia Difesa d’area terminale ad alta quota) contro i missili balistici. In realtà, americani e sudcoreani devono fare i conti con altre due potenze, una in particolare: la Cina. E la Russia. Ogni anno raggiungono l’età della leva 20 milioni di cinesi. I carri armati di Pechino sono più di 9mila, i lanciamissili multipli 1770, gli aerei 2.942 (1230 caccia-intercettori), con 200 elicotteri d’attacco e altri 802 ordinari, e una flotta di 714 navi con una portaerei e 68 sottomarini. La Russia di carri armati ne conta oltre 15mila, e quasi 3800 lanciamissili multipli, una portaerei e 60 sottomarini. Però non è più paragonabile alla superpotenza sovietica che fu.

LA SPESA MILITARE
È sufficiente valutare la spesa militare relativa. Quella statunitense continua a essere superiore a quella dei sette Paesi tutti insieme che seguono in classifica. Quanto al nucleare, gli Usa vantano 6970 testate, 2300 delle quali pronte al lancio, mentre la Russia ne avrebbe 7300 (2800 pronte al lancio). Anche qui, i numeri dicono poco. Le forze russe sarebbero inferiori di almeno un terzo per quantità ed efficienza a quelle dell’Urss anni ’80. Il programma di riarmo degli Stati Uniti prevede un incremento di 400 missili balistici intercontinentali, 66 missili Vityaz e S-400, 50 navi e 20 sottomarini, oltre a 600 velivoli ad ala fissa, mille elicotteri e 2300 veicoli corazzati. Il solo programma di produzione degli F-35 prevede investimenti per 400 miliardi di dollari. Donald Trump ha del resto annunciato un’ulteriore iniezione di 54 miliardi di dollari per la difesa, quanto l’intera spesa militare annuale russa (un decimo di quella statunitense), e 30 già quest’anno.
 
Ultimo aggiornamento: 00:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA