Weber, capogruppo dei popolari europei: «FI è la guida naturale del centrodestra italiano»

Mercoledì 28 Giugno 2017 di Marco Ventura
Weber, capogruppo dei popolari europei: «FI è la guida naturale del centrodestra italiano»
Quale centrodestra in Italia? Quali alleanze e quali equilibri tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini? Manfred Weber, capogruppo dei popolari europei, non ha dubbi: Forza Italia, europeista e riformista, deve avere il «ruolo guida» in una eventuale coalizione elettorale di centrodestra. Quanto a Berlusconi, nessuna interferenza nelle decisioni della Corte di Strasburgo sul ricorso contro la non candidabilità, ma «è evidente che la leadership di Berlusconi è emersa anche nelle ultime elezioni amministrative, visto il contributo importante che Berlusconi ha dato al successo di Forza Italia».

In Italia la ruota sta girando, presidente Weber?
«Il risultato elettorale indica un grande successo del centrodestra ed è il chiaro segnale di una svolta nella politica interna italiana. Un dato che diventa molto significativo in città tradizionalmente di sinistra come Genova e Piacenza». 

A Genova ha vinto però la linea dell’accordo con la Lega anti-Europa di Salvini? 
«La differenza è che Forza Italia è un movimento su base nazionale mentre la Lega Nord continua a essere confinata nelle regioni centro-settentrionali. L’unica vera forza che può vincere su tutto il territorio italiano è Forza Italia. Ma questo risultato corrisponde alla tendenza che sta prevalendo nelle elezioni in tutta Europa, dove la pubblica opinione preferisce il centro ai populismi. Lo si è visto in Olanda e in Francia. La gente comincia a capire che la politica è un duro lavoro di compromesso». 

Qual è la linea rossa tra azzurri e Lega Nord? Su altri temi si può trovare un accordo ma sull’Europa a dettare il programma deve essere Berlusconi?
«Forza Italia oggi con Berlusconi è una forza di centro pro-Europa. Ed è il modello vincente. La cosa importante è essere onesti e far capire ai cittadini che non c’è alternativa per noi europei allo stare insieme. Non possiamo sopravvivere come nazioni singole nel mondo globalizzato. Questo deve diventare un comune sentire».

E il ruolo dell’Italia qual è? 
«Per noi la voce italiana è quella di un grande paese europeo, padre fondatore dell’Europa. Questo per noi è il punto di partenza. Forza Italia deve quindi avere un ruolo guida in ogni patto o collaborazione. Vedo nel centrodestra molte personalità sinceramente europeiste che svolgono un ruolo nobile e costruttivo per l’Europa. Sono molto grato a Berlusconi per le sue dichiarazioni in questo senso, per avere detto che Forza Italia è europeista e pienamente partecipe dei valori del Ppe. Lui stesso ha dimostrato di avere una formidabile esperienza a livello internazionale avendo presieduto tre G8. Abbiamo bisogno di una Italia che non chiuda le porte all’Europa ma le apra».

Ma Berlusconi non può essere candidato premier: dall’Europa può venirgli un aiuto per tornare candidabile?
«No, non possiamo assolutamente intervenire in alcun caso discusso dalla Corte di Strasburgo, di cui rispettiamo in pieno l’indipendenza. Ma d’altro canto è ovvio che la leadership di Berlusconi come capo di Forza Italia si è rivelata ancora una volta nelle ultime consultazioni. Sono molto contento che Berlusconi abbia detto di riconoscersi nei valori del Ppe. E poi a Forza Italia appartiene uno dei politici che si trovano ai vertici delle istituzioni europee: Antonio Tajani, che sta svolgendo un grande lavoro per l’Europa come presidente del Parlamento europeo». 

Chi sono i potenziali candidati premier del centrodestra?
«La decisione spetta a Forza Italia ed è una scelta di politica interna. Ciò che conta è la linea rossa alla quale accennavo. Aggiungo che Forza Italia è una forza riformatrice e le riforme sono necessarie in Italia come lo sono state anni fa in Germania con Schroeder e ora in Francia con Macron. Non importa il curriculum del futuro leader, ma che segua questa linea europeista, pro-riforme e rinnovamento. I politici di Forza Italia possono trarre nuove motivazioni dal risultato positivo delle ultime elezioni, ma anche dalla situazione complessiva: in tutto il continente l’opinione pubblica sta realizzando che se vuoi lasciare l’Europa sono problemi, quindi è meglio ridisegnarla piuttosto che distruggerla. C’è bisogno di una forte voce dell’Italia in Europa su temi cruciali come l’immigrazione».

Sarà mai possibile un’alleanza di governo tra Forza Italia e Pd contro i 5Stelle?
«Nessuno aveva previsto che alle elezioni i 5Stelle non avrebbero vinto in un solo grosso centro. Il fatto è che dietro le prese di posizione anti-Europa non c’è alcuna idea concreta di come risolvere i problemi e governare, lo si vede a Roma. Se guardiamo la Francia tutto è possibile, ma la linea dev’essere chiara: pro-Europa e pro-riforme. Quindi anche in Italia è importante una Forza Italia solida per dare forza in Europa all’Italia». 

 
Ultimo aggiornamento: 14:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA