Popolare Vicenza, tutti a processo

Domenica 21 Ottobre 2018
Popolare Vicenza, tutti a processo
RISPARMIO TRADITO
VENEZIA Crac Popolare Vicenza, tutti rinviati a giudizio compresa la banca oggi in liquidazione. Il processo per aggiotaggio, ostacolo alla Vigilanza e falso in prospetto informativo contro l'ex presidente Gianni Zonin, gli ex vice direttori Emanuele Giustini, Andrea Piazzetta e Paolo Marin, l'ex consigliere d'amministrazione Giuseppe Zigliotto e il manager Massimiliano Pellegrini inizierà il 1 dicembre di quest'anno. Questa la decisione di ieri del gup Roberto Venditti che ha accolto le richieste dei pm Luigi Salvadori e Gianni Pipeschi. Fino a oggi si sono costituiti oltre 5mila soci risparmiatori ma al processo aumenteranno, molti gli avvocati in pista. La Popolare Vicenza, posta in liquidazione coatta amministrativa il 25 giugno 2017 con gli attivi poi passati a banca Intesa Sanpaolo con in dote 4,7 miliardi, aveva 118mila azionisti. I loro titoli sono stati azzerati.
Ieri l'ultima udienza preliminare è stata veloce. Prima si è svolta l'arringa del difensore dell'ex vice direttore Andrea Piazzetta, che per quasi un'ora ha sostenuto l'estraneità del suo assistito ai fatti contestati ricordando il ruolo di Banca d'Italia. Poi verso le 11 il giudice Roberto Venditti si è ritirato per decidere e alle 12,30 c'è stata la lettura del rinvio a giudizio. Tra gli imputati non figura l'ex direttore generale Samuele Sorato la cui posizione è stata stralciata per gravi motivi di salute con prossima udienza in dicembre.
DISEGNO PRECISO
«Non gioisco per il rinvio a giudizio di Zonin: sul banco degli imputati a dicembre manca chi doveva vigilare e non lo ha fatto - avverte il presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti -. Il Tribunale di Vicenza ha l'occasione di scrivere un'alta pagina di Giustizia. Il rinvio è un atto dovuto, un passo comunque importante. La Commissione speciale d'inchiesta voluta dal Consiglio regionale del Veneto ha portato alla luce pesanti indizi e dimostrato una singolare concatenazione di eventi che lascia oltremodo perplessi. Per questo dico che l'accusa d'aver ostacolato le autorità di vigilanza mi auguro non diventi la barricata dietro la quale celare responsabilità oggettive da parte di altri ed alti livelli spiega Ciambetti . Chi doveva muoversi e difendere i risparmiatori non l'ha fatto e non certo perché ha trovato l'ostacolo dei vertici della Popolare. Anzi: dal rileggere le carte della nostra Commissione d'inchiesta c'è da chiedersi se non vi sia stato un disegno preciso. Il processo che si aprirà a Vicenza il 1 dicembre può essere il primo passo verso una grande pagina di giustizia di cui il Paese ha bisogno: non c'è da fare chiarezza solo sulla Popolare di Vicenza ma anche su Monte Paschi, su Banca Etruria e via dicendo. La mia speranza è che questa pagina venga scritta nel modo più chiaro, trasparente ma anche veloce. Non voglio pensare all'insabbiamento di quello che è uno scandalo devastante».
NUOVA COMMISSIONE IN VISTA
Intanto in Parlamento sono stati già depositati diversi progetti di legge per istituire una nuova commissione d'inchiesta bicamerale dopo quella che ha chiuso i battenti prima delle elezioni del marzo scorso.
L'avvocato Renato Bertelle, che rappresenta circa 250 soci risparmiatori della Popolare, saluta con soddisfazione il rinvio a giudizio: «Un atto dovuto, ora affronteremo il processo con la speranza di poter capire tutte le responsabilità per questo dissesto che sono da ricercare anche ad altri livelli, a partire dalla società di revisione, Banca d'Italia, Consob oltre all'intero ex cda e al collegio sindacale». «Finalmente un primo passo verso la giustizia - commenta Barbara Puschiasis di ConsumatoriAttivi -. Ora che si proceda per non incorrere nelle prescrizioni. Siamo a disposizione per permettere ai nostri associati di poter partecipare al processo con la consapevolezza però che l'esito non è scontato e non c'è la certezza di ottenere un risarcimento». «Speriamo che i tempi per il dibattimento siano veloci come per l'udienza preliminare, le parti civili chiedono giustizia», commenta l'avvocato Michele Vettore che ha chiesto lo spostamento a Venezia delle indagini su truffa o associazione a delinquere. Franco Conte (Codacons Veneto): «Il rinvio a giudizio anche per la Popolare di Vicenza è un aspetto molto interessante perché era vigilata dalla Banca d'Italia». Che nel processo è parte civile. «Quello che conta è che ora si vada in fretta», taglia corto l'avvocato Fulvio Cavallari dell'Adusbef veneto.
Maurizio Crema
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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