In pensione più tardi, tranne 14mila

Venerdì 24 Novembre 2017
In pensione più tardi, tranne 14mila
L'EMENDAMENTO
ROMA I salvati sono 14.600 nel 2019 e cresceranno poi fino a 20.900 nel 2027: il governo ha formalizzato in Senato l'emendamento che recepisce l'intesa in tema di previdenza con Cisl e Uil, il cui effetto principale è azzerare per alcune categorie che svolgono attività gravose lo scatto di cinque mesi dei requisiti pensionistici previsto nel 2019 per la generalità dei lavoratori. Un compromesso respinto dalla Cgil, che per il prossimo 2 dicembre ha organizzato una mobilitazione a cui aderiranno Mdp e le altre forze politiche a sinistra del Pd (ma non Campo progressista di Giuliano Pisapia). Su questa iniziativa si è espresso in termini pacati lo stesso Matteo Renzi. «Non è uno sciopero politico, rispetto la Cgil» ha detto il segretario del Partito democratico. Il testo dell'emendamento e dell'allegata relazione tecnica premettono di definire con precisione il perimetro delle deroghe concesse dal governo rispetto al principio per cui l'età per la pensione di vecchiaia e il requisito contributivo per quella anticipata devono essere adeguate, ovvero incrementate, in base all'aumento dell'aspettativa di vita. Un principio che è alla base della sostenibilità del sistema previdenziale italiano e che l'esecutivo non è disposto a mettere in discussione, se non appunto con limitate eccezioni. E le eccezioni riguardano 15 categorie che svolgono mansioni ritenute faticose, cui si aggiungono poche centinaia di soggetti impegnati in lavori usuranti (condizione più restrittiva) che già sono esentati dall'adeguamento all'aspettativa di vita per i loro requisiti più favorevoli. Viene richiesto che l'attività gravosa sia stata svolta per almeno sette anni sugli ultimi dieci prima della pensione, e che risulti un'anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni.
LA PROGRESSIONE
Per tutte queste persone lo scatto salterà solo nel 2019 e dunque dalla successiva scadenza del 2021 i requisiti torneranno ad essere incrementati. Il beneficio sarà però strutturale perché gli interessati saranno esentati da una specifica disposizione della legge Fornero che impone comunque il passaggio ai 67 anni dal 2021: ci sarà quindi di fatto una progressione parallela a quella degli altri lavoratori, ma sempre con l'asticella fissata cinque mesi più in basso. Questo spiega perché negli anni la platea coinvolta aumenta. Gli oneri per lo Stato in termini di maggiore spesa pensionistica passano dai 100 milioni del 2019 ai 166 stimati per il 2027. Non ci saranno invece maggiori esborsi per le liquidazioni dei dipendenti pubblici coinvolti, ad esempio le maestre d'asilo, perché una specifica clausola prevede che i loro trattamenti di fine rapporto (già per legge corrisposti a rate) siano riconosciuti solo al compimento del requisito aumentato: quindi per questi dipendenti la pensione di vecchiaia potrà scattare nel 2019 a 66 anni e 7 mesi, ma la liquidazione arriverà solo ai 67. Un'ulteriore precisazione riguarda coloro che fruiscono dell'Ape social, l'indennità provvisoria in attesa delle pensione definitiva (che riguarda 11 delle 15 categorie in questione): i due benefici sono alternativi e dunque coloro che hanno l'Ape dovranno comunque attendere di aver maturato i requisiti aumentati.
MEDIE BIENNALI
L'emendamento contiene anche il nuovo meccanismo di calcolo dell'adeguamento alla speranza di vita che sarà applicato per tutti dal 2021: rispetto a quello attuale terrà conto anche delle eventuali variazioni negative delle prospettive di sopravvivenza e inoltre nel confronto prenderà in considerazione le medie (biennali). Per il primo anno di applicazione però la media del biennio 2017-2018 sarà confrontata con il solo dato del 2016. Siccome in quell'anno l'aspettativa di vita è salita bruscamente dopo il calo del 2015, l'effetto sarà un valore di partenza più alto e dunque un incremento più morbido. Tuttavia la Ragioneria generale dello Stato ritiene che il nuovo meccanismo, applicato al più recente scenario demografico Istat, non modificherà la successione degli scatti già previsti e di conseguenza non comporterà maggiore spesa previdenziale.
Luca Cifoni
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Ultimo aggiornamento: 12:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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