BpVi presenta il conto a Zonin

Venerdì 7 Aprile 2017
BpVi presenta il conto a Zonin
Danni per oltre due miliardi per una gestione in primo luogo «riconducibile all'ex direttore generale Samuele Sorato» (interrogato ieri in Procura a Vicenza per circa sei ore) «artefice di comportamenti di inaudita gravità» ma resa possibile da «comportamenti (e/o omissioni) degli organi collegiali a loro volta improntati a inescusabile gravissima negligenza».
L'attuale cda di Popolare di Vicenza presenta il conto a 36 ex amministratori, sindaci e manager in una causa presentata al tribunale di Venezia che potrebbe incardinarsi insieme con quella già depositata dall'ex presidente Gianni Zonin. Un'azione di responsabilità che arriva prima della fine delle indagini della Procura di Vicenza (un solo precedente, Mps). Sotto accusa per la banca oggi controllata dal fondo Atlante gli ultimi anni con Zonin presidente caratterizzati anche dall'aumento vertiginoso dei finanziamenti baciati (per un totale di 1.080 milioni). I danni complessivi della vecchia gestione sono stati provvisoriamente quantificati in 1,5 miliardi, ma sarebbero destinati a superare i due miliardi una volta che tutti gli esborsi saranno maturati (oltre 11mila soci minacciano cause per 629 milioni) e saranno conclusi gli accertamenti sul credito facile, per cui sono state calcolate 686 milioni di perdite su un'analisi limitata a 50 grandi esposizioni. Il danno più grande («enorme» e «irreparabile») è quello reputazionale, testimoniato dal crollo della raccolta diretta (-27,5%) e indiretta, 10,5 miliardi tra giugno 2015 e giugno 2016. Nell'atto di citazione emerge anche che la Bce ha avviato un procedimento sanzionatorio contro BpVi, contestandole «un'erronea informazione al pubblico» nei rendiconti al 31 dicembre 2014 e al 31 marzo 2015. Per la Bce i vertici dell'epoca «avrebbero dovuto essere a conoscenza del fenomeno» del capitale finanziato con cui sono stati gonfiati gli indici patrimoniali e ne avrebbe dovuto dar conto nei bilanci. La multa prevista è di 34 milioni.
Sul banco degli imputati finisce anche l'ex presidente, Gianni Zonin, che al Tribunale di Venezia, ha chiesto di accertare la «correttezza» del suo operato. Zonin, presidente per quasi vent'anni della BpVi, secondo i legali è stato «il vero e proprio dominus della banca»: «Sostenuto da un gruppo di consiglieri e sindaci a lui particolarmente legati» Zonin «era in grado per carisma, autorevolezza e per esperienza, di indirizzare la volontà dell'organo collegiale».
L'ex direttore della Popolare Samuele Sorato è stato interrogato per circa sei ore ieri in Procura dai pm che stanno seguendo l'inchiesta sul tracollo dell'istituto berico, 4 miliardi di perdite in tre anni. «Abbiamo dimostrato piena collaborazione - ha detto il suo avvocato difensore, Fabio Pinelli - nell'accettare di parlare prima di aver visto le carte della procura». Sorato è accusato insieme ad altri 8 ex consiglieri e manager di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. La linea di difesa adottata dall'ex dg finora era stata quella di sostenere che le decisioni cruciali come quelle sul credito erano in capo al cda.
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