«Vi accontentate dell'elemosina?»

Domenica 19 Febbraio 2017
BELLUNO - (d.t.) Chi si accontenta... sbaglia. La vicenda di Veneto Strade mette in luce tutta la fragilità del Bellunese. E mette a nudo la facilità con cui gli amministratori bellunesi si lasciano convincere dalle facili promesse di Roma.
Non ha dubbi Alessandra Buzzo. La battagliera sindaca di Santo Stefano di Cadore analizza quanto accaduto nelle ultime due assemblee dei sindaci a Villa Patt. Due riunioni nel giro di sette giorni e due film completamente diversi. Prima (sabato 11 febbraio) i sindaci tutti concordi sulla necessità di azioni forti per far sentire la voce bellunese a Roma e reclamare dal Governo quello che serve al territorio. Poi (venerdì scorso) un clamoroso dietrofront per «accettare l'elemosina di 5 milioni di euro e di ulteriori risorse con il decreto enti locali. Ma quante risorse? E quando arriveranno? - chiede Alessandra Buzzo -. Io personalmente non mi fido. Perché ho già visto belle promesse, sottoscritte da nomi importanti del Governo, venire disattese senza batter ciglio. Io non mi fido».
La sindaca di Santo Stefano fa riferimento, suo malgrado, all'accordo Bard-Pd siglato alla vigilia delle elezioni regionali. Nella primavera 2015 il movimento autonomista bellunese appoggiò il Partito Democratico e Alessandra Moretti in cambio della promessa del ripristino dell'elettività della Provincia di Belluno. L'accordo fu firmato, tra gli altri, da De Menech e Bressa. Ma quasi tre anni dopo non c'è l'ombra del ritorno dell'elettività. «Abbiamo perso un'occasione enorme per far valere il Bellunese - continua Buzzo -. Se si fosse continuato sulla strada imboccata sabato scorso, con l'idea di protestare a oltranza e di dare vita ad azioni forti, avremmo strappato ben più dei 15 milioni di euro che servono per Veneto Strade. Invece così ci accontentiamo dell'elemosina».

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