Verso l'autonomia: i fuochi del Bard illuminano le vette

Domenica 21 Ottobre 2018
L'INIZIATIVA
BELLUNO Fuoco amico. Sulle Dolomiti brillano i falò del Bard, accesi per rischiarare la notte buia in cui versa la provincia e puntare un fascio di luce sulla questione autonomista. Perché è chiaro: la strada per il Bellunese è inevitabilmente quella dell'autonomia. Lo sanno bene gli attivisti del movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti, che ieri hanno messo in scena la settima edizione dei Fuochi per l'autonomia. Il Bard aveva proposto l'idea di illuminare le vette del Bellunese per la prima volta nell'ottobre 2013, ad un anno esatto dalla grande manifestazione organizzata per salvare la Provincia dal rischio di chiusura e di accorpamento con Treviso (era il periodo del commissariamento di Palazzo Piloni). Da allora, tutti gli anni ottobre brucia di desiderio autonomista. Anche quest'anno. Una cinquantina di vette bellunesi (dal Cadore al Feltrino, dall'Agordino alla Valbelluna) sono state illuminate dal fuoco amico, al pari di molte finestre. Diversi bellunesi difatti hanno accolto con favore la proposta del Bard di accendere una candela sulla finestra di casa, per lanciare un messaggio a Roma: Belluno ha bisogno di misure speciali e di autogoverno per poter reggere il confronto con Trento e Bolzano. Messaggio lanciato anche dal referendum autonomista del 22 ottobre 2017. Ed è proprio l'esito delle urne a mettere la provincia di Belluno nelle condizioni di pretendere maggiori forme di autogoverno.
«Crediamo che iniziative pacifiche e di sostegno come queste possano smuovere le acque nella trattativa tra Stato, Regione e Provincia di Belluno sul tema autonomia - commentano dal Bard -. Ad oggi, molto si è detto e scritto sulla futura autonomia regionale, ma il discorso provinciale è rimasto molto indietro. È necessario che tanto a Roma quanto a Venezia l'autonomia bellunese entri nell'agenda politica». Il punto su quanto è stato fatto e su quanto resta da fare nel tracciato verso l'autonomia verrà fatto domani, a Palazzo Piloni, nell'assemblea dei sindaci convocata dal presidente Padrin.
L'ASSESSORE
«Ciò che serve è poter trattenere il gettito fiscale e avere norme semplificate. Ma queste due cose non dipendono dalla Regione purtroppo - ricorda l'assessore regionale Gianpaolo Bottacin -. Trento e Bolzano possono farsi le leggi e si trattengono il gettito, ma questo, per Belluno, si può ottenere solo modificando la Costituzione. Possiamo però trattenere più soldi in Veneto e avere più autonomia nel fare le leggi. In tal modo la Regione potrà dare ancora più soldi a Belluno e potrà pensare alla montagna».
Damiano Tormen
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