Una siringa tra i cespugli del parco

È sporco, mal frequentato e conteso. Settimane fa a terra è stata trovata anche una siringa. I residenti di Borgo Pra lanciano un appello al sindaco Jacopo Massaro: «Il parco Marianna dev'essere controllato». Prima erano bottiglie, lattine e mozziconi di sigaretta quello che le donne della frazione raccoglievano al mattino durante le loro pulizie, ma di recente è apparsa tra i cespugli anche una siringa lasciata a terra da qualche tossico andato a bucarsi di notte nell'area giochi. È stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. «Tempo fa ho inviato una pec al sindaco per informarlo di come i giochi, sia quelli in legno che quelli in ferro, siano pericolosi perché il materiale è ormai marcio spiega il presidente del comitato frazionale Graziano Migotto -. Mi è stato risposto che ci sarebbero stati sopralluoghi. Che dire? Siamo preoccupati perché di recente l'area è stata oggetto di brutti episodi». Più di qualche volta, nelle scorse settimane, il parchetto di via dell'Anta ha avuto ospiti notturni. Extracomunitari e anche italiani che, scavalcata la bassa recinzione, hanno trascorso diverse ore a bere e a fumare vicino ai giochi, lasciando poi i resti del festino a terra. Sono state le donne del quartiere che, come fanno quotidianamente, hanno raccolto le immondizie il mattino successivo. «Un mattino a terra, vicino alle bottiglie rotte, è stata trovata anche una siringa prosegue Migotto -. Parliamo di una zona frequentata da tanti bambini. Per fortuna le signore di Borgo Pra vanno a pulire ogni mattina, prima dell'arrivo dei piccoli». E poi la gestione. Per anni a prendersi cura della zona è stata la famiglia Clapis, ma oggi Migotto chiede un intervento da parte del Comune perché chiarisca la questione. «Pensano di poter comandare e chiudono le porte dei bagni del parco, così né bambini né mamme possono più utilizzarlo prosegue il capo frazione -, questo problema va avanti da ormai un anno e io vorrei che il Comune, a cui appartiene l'area, entrasse nel merito una volta per tutte».