Carenza di affetto: Ronce, Tassei e Piandelmonte non demordono. Anzi, continuano a progettare la fuga verso Limana, lontano da un Comune, quello di Belluno, che pare essersi dimenticato delle frazioni alte. L'idea di un distacco da Palazzo Rosso era stata lanciata ancora un paio di anni fa. Adesso, viene lanciata addirittura la proposta di un referendum indipendentista. Una provocazione, ovviamente. Ma con tanto di striscione. Ieri difatti, lungo la strada che dalle Ronce sale in Nevegal, è apparso uno striscione. Lenzuolo bianco e scritta nera. A caratteri cubitali. Inequivocabile: «Basta degrado!! 22 ottobre... via con Limana». Significativo il riferimento al 22 ottobre: è la data in cui verrà celebrato il referendum indetto da Zaia per l'autonomia del Veneto (che non si sente affatto tutelato da Roma e dallo Stato, visto che lascia ogni anno più di 18 miliardi di euro di residuo fiscale); ed è la stessa data in cui anche la Provincia di Belluno chiederà ai propri cittadini se vogliono maggiori forme di autonomia all'interno di un Veneto autonomo. Insomma, non certo una scritta casuale. E non casuale neppure il luogo scelto per esporre lo striscione, lungo la strada della discordia; quella strada che si presenta in condizioni pietose e che i cittadini di Ronce, Tassei e Piandelmonte chiedono al Comune di manutentare.
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