Trasferimenti ridotti: il biglietto sale ancora

Domenica 23 Luglio 2017
Trasferimenti ridotti: il biglietto sale ancora
Biglietti dell'autobus più cari. Al momento è solo un'ipotesi. Ma Dolomitibus vaglia un possibile aumento. Tanto da aver presentato alla Provincia (socio di maggioranza dell'azienda) una proposta di adeguamento tariffario. La causa? I tagli. È sempre la mannaia caduta sui trasferimenti statali a finire sul banco degli imputati. Lo Stato ha messo meno risorse nelle casse della Regione. Quindi, da Venezia sono arrivati meno soldi al trasporto pubblico bellunese. La differenza non è di poco conto: 400mila euro in meno rispetto a quanto previsto, una cifra che obbliga Dolomitibus a tastare il portafogli. Delle due l'una: o si riducono le corse e i servizi, oppure si aumenta la tariffa. «Avevamo sentore che ci sarebbe stato qualche taglio, tant'è vero che per l'orario estivo abbiamo ridotto di 30mila chilometri le corse fornite, in via prudenziale. Ma non ci aspettavamo certo che l'entità delle minori risorse a disposizione potesse essere tale - conferma Giuseppe Pat, presidente di Dolomitibus -. Adesso dobbiamo monitorare la situazione e capire come è possibile intervenire, nel caso in cui la cifra dovesse essere confermata». La situazione è fluida e in evoluzione, è vero. Ma l'intervento della società partecipata della Provincia appare necessario. O si riducono le corse o si aumenta il prezzo del biglietto. Intanto la proposta di adeguamento delle tariffe è stata recapitata a Palazzo Piloni. Le ipotesi di aumento dovrebbero riguardare solo i biglietti di corsa semplice (e non gli abbonamenti). E dovrebbero essere di poco conto: 10 centesimi in più per l'autobus urbano, e forse 10 centesimi in più anche per ogni fascia chilometrica. «Anche lo scorso anno mancavano risorse che poi la Regione, grazie a nuovi trasferimenti statali, ha integrato - continua Pat -. Speriamo succeda lo stesso quest'anno. Certo è che noi avremmo bisogno di maggiori finanze, anche per dare sostegno alle attività turistiche della provincia. Avremmo bisogno di circa 150mila chilometri in più, in modo da offrire un servizio alternativo e consentire a tanti turisti di lasciare a casa l'auto. Basti pensare anche alla recente querelle sulla chiusura dei passi. Dolomitibus potrebbe offrire un ottimo supporto anche in questo senso».

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