Tracciato il solco per la specificità

Giovedì 25 Maggio 2017
Regione e Provincia si parlano: la specificità di Belluno comincia a prendere forma. Palazzo Piloni si vedrà traslocare da Venezia alcune competenze in esclusiva. E potrà gestirsi in autonomia materie come turismo, caccia e pesca, politiche transfrontaliere, risorse idriche ed energetiche, viabilità e trasporti, foreste, e molto altro. A patto che si prenda il pacchetto completo: funzione, risorse annesse e connesse, e personale. Insomma, la polpa, ma anche l'osso. Questo il primo passo mosso ieri a Venezia, durante la seduta del Tavolo tecnico per l'attuazione della legge 25 (presenti l'assessore regionale alla specificità di Belluno, Gianpaolo Bottacin, la presidente della Provincia, Daniela Larese Filon, e il presidente dell'Uncem). Un piccolo passo per Regione e Provincia. Un grande passo per la specificità. La strada per il trasloco delle funzioni da Venezia a Belluno è stata segnata. Perché Palazzo Piloni e la Regione si sono trovati d'accordo su una prima proposta per il metodo di lavoro e per il percorso fattivo da impegnare da qui in avanti. Della serie: basta chiacchiere e strumentalizzazioni politiche, adesso si fa la specificità. Nel corso dell'incontro sono stati presentati gli esiti dell'inventario svolto dagli uffici regionali nelle materie che la legge 25 dispone di traslocare a Belluno. Si tratta di politiche transfrontaliere, minoranze linguistiche, governo del territorio e tutela del paesaggio, risorse idriche ed energetiche, viabilità e trasporti, foreste, caccia e pesca, sostegno e promozione delle attività economiche, dell'agricoltura e del turismo (come dice l'articolo 13 della legge regionale 25/2014). «Ci sarà un esame congiunto tra tecnici regionali e provinciali in un prossimo incontro - spiega Daniela Larese Filon -. Valuteremo la proposta che ci farà la Regione e poi decideremo. Speriamo sia la volta buona per la specificità».  Che cos'è la specificità? È la gestione del pacchetto completo, ricorda l'assessore regionale Bottacin: «L'articolo 11 dello statuto regionale lo dice bene: la Regione assicura e trasferisce contestualmente le risorse strumentali e il personale necessari per l'esercizio delle funzioni conferite. Contestualmente significa soldi, rogne e personale».

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